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Consiglio comunale, decreti ingiuntivi da migliaia di euro per la gestione dei randagi

In serata si riunirà il civico consesso per discutere della questione randagi e delle spese di mantenimento del rifugio e dei servizi connessi

Si terrà questa sera, 29 dicembre, una seduta del civico consesso - in parte in presenza e in parte in videoconferenza - per affrontare diversi e importanti temi. In primis dovrà essere approvato il piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti e subito dopo i consiglieri dovranno affrontare una serie di decreti ingiuntivi, da diverse migliaia di euro, per la gestione dei cani randagi.

Decreti riguardanti gli anni 2019 e 2020 e il servizio di custodia e mantenimento in vita del rifugio ricovero dei cani randagi che rappresentano, come purtroppo in tantissime realtà del sud Italia, una voce importante e pesante nei bilanci degli enti locali. I frequenti abbandoni, la mancanza di una cultura diffusa per il rispetto degli animali, un numero ancora basso di adozioni dai canili hanno portato a far esplodere letteralmente il fenomeno con grosse difficoltà per i Comuni che, comunque, sono tenuti a catturare gli esemplari potenzialmente pericolosi, ad intervenire per lo stallo e il vitto e a fornire quindi un ventaglio di servizi che ammonta - solo per quelli essenziali - a una media di circa 3,50 euro al giorno per ogni cane. Attualmente a Catania ve ne sono 1500 e il calcolo, solo per le spese basilari, è presto fatto.

La Lida San Cataldo ha presentato un decreto ingiuntivo di 276mila euro, il Centro Cinofilo La Porziuncola per 65mila euro, Il Rifugio di Concetta aspetta dal Comune 563mila euro e l'Acae oltre 6mila nei periodi compresi nell'anno 2019. Per quanto concerne il 2020 e la gestione del servizio di custodia e mantenimento del rifugio la Lida attente 97mila euro, la società Arca di Noé 113mila per il 2020.

L'assessore con la delega alla Tutela Animale Michele Cristaldi ha spiegato che si tratta di residui del 2019 e 2020: le croniche difficoltà di bilancio e il dissesto non avevano permesso l'immediato pagamento: "Abbiamo cercato di invertire il trend che c'era prima: adesso siamo a 1500 esemplari ma se avessimo continuato così come si agiva prima ne avremmo 2500. Abbiamo seguito le prescrizioni di legge con le reimmissioni e spingendo sulle adozioni ma purtroppo non basta. Ci sono animali che non possono essere inseriti sul territorio e che vanno quindi curati e mantenuti. Siamo riusciti a ottenere una transazione e siamo arrivati ad evitare le spese legali e spese di mora con i decreti ingiuntivi".

Il lavoro per riportare la situazione a una "normalità" è ancora lungo con buona pace dei poveri animali abbandonati e delle tasche dei cittadini che pagano l'inciviltà di molti. "Ogni giorno - ha concluso l'assessore - ci troviamo a situazioni incredibili. Animali seviziati da soccorrere e ovviamente da curare, abbandoni, maltrattamenti. Lavoriamo ogni giorno per invertire la tendenza. Il percorso è lungo ma l'abbiamo avviato".

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