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Consiglio, sotto accusa la macchina burocratica del Comune

I consiglieri, di maggioranza e di opposizione, hanno puntato il dito sulla mancanza di controlli da parte dei vigili, sulle lentezze degli uffici e sulle mancate risposte e anche sulla difficoltà di alcuni gruppi che non hanno personale a disposizione

Il consiglio che avrebbe dovuto affrontare l'importante regolamento sul decentramento amministrativo, a cui ha lavorato la commissione presieduta da Sebastiano Anastasi, si è "arenato" per la mancanza del numero legale sul catasto dei soprassuoli. Argomento spinoso e che ha fatto molto discutere per via della mancanza dell'area del centro direzione di Cibali e le denunce del Movimento Cinque Stelle.

Inoltre è stato annunciato, dal presidente Castiglione, che il prossimo 15 novembre si terrà - come richiesto dal capogruppo di Grande Catania - un consiglio comunale straordinario all'interno del Teatro Massimo Bellini per analizzarne la difficile situazione anche alla presenza dell'assessore regionale Manlio Messina.

A tenere banco nella seduta di ieri è stato il ruolo giocato dall'intero apparato burocratico di Palazzo degli Elefanti. Un apparato che sconta personale sempre più ridotto, medie di età molto elevate, pensionamenti continui ma anche - secondo qualche consigliere - alcuni uffici che "se ne lavano le mani" delle sollecitazioni e delle richieste della politica per risolvere le problematiche dei cittadini.

Primi a finire "sotto accusa" i vigili urbani con il consigliere del Movimento Cinque Stelle Emanuele Nasca che, ricordando la foto della jeep posteggiata su una scalinata di via Crociferi, ha chiesto maggiori controlli: "Si tratta di un bene tutelato dall'Unesco che non può diventare un parcheggio abusivo di auto, per questo servirebbero dei dissuasori mobili".

La consigliera pentastellata Valeria Diana ha acceso i riflettori sul parcheggio selvaggio a Piazza Dante e sulla presenza costante e continua dei posteggiatori abusivi.

In questo caso l'assessore Porto, che ha la delega alla polizia locale, ha risposto che in via Crociferi "i controlli sono continui e a volte si diffondono foto vecchie che sono fake news, come capitato in passato. Dei dissuasori ne parleremo, mentre per quanto riguarda i posteggiatori abusivi ne sono stati multati diversi - come la legge consente di fare - e c'è in campo una azione interforze di contrasto al fenomeno".

Anche il capogruppo di Grande Catania Sebastiano Anastasi ha chiesto a segretario generale e al dirigente che sovrintende l'attività burocratica del consiglio altre unità di personale amministrativo a disposizione del gruppo che, tra l'altro, è anche cresciuto numericamente.

A denunciare le mancanze amministrative si è aggiunto Daniele Bottino (Con Bianco per Catania) che ha parlato di intere "direzioni sguarnite, come l'urbanistica", mentre Giuseppe Gelsomino (Catania 2.0) ha manifestato la sua contrarietà per la scelta dell'Amt che starebbe "smantellando la sua officina che è al momento una eccellenza e quindi per le riparazioni dei messi si dovrà passare necessariamente dai privati".

Le bordate sono arrivate anche dai consiglieri più vicini alla maggioranza. Paola Parisi, eletta con la lista In Campo con Pogliese, ha lanciato un grido d'allarme sulla condizione strutturale di Palazzo degli Elefanti che sarebbe pessima: "In questo edificio ci sono dei pericoli reali: i fregi sul balcone del sindaco, e anche in altre stanze, sono pericolanti. Vi sono parti che rischiano di cadere e c'è un rimbalzo continuo di responsabilità per mettere in sicurezza il palazzo e far partire i lavori".

Durissimo pure Luca Sangiorgio che cercando di risolvere concretamente segnalazioni e problematiche dei cittadini si è scontrato, spesso, con un muro di gomma: "Non c'è collaborzione nei vari uffici, un continuo scaricabarile".

Pur evidenziando che vi sono dipendenti corretti e che lavorano con abnegazione, Sangiorgio ha però sottolineato che in alcuni uffici "vi sono dipendenti che non lavorano" e ha anche evidenziato che "con situazioni di inciviltà diffusa c'è un comando di polizia municiplae che non programma, basta fare un giro in piazza Stesicoro il sabato sera. Per cambiare un semplice senso di marcia in una strada si attende da ben otto mesi".

In fondo si è trattato di un vero e proprio "processo" a dirigenti e uffici, con una politica comunale che - come avviene in moltissimi enti del sud - deve fronteggiare risorse esigue, personale insufficiente e demotivato e, come nel caso di Catania, anche la mannaia del dissesto non riuscendo a dare le risposte che i cittadini attendono.

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