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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Elezioni comunali 2023

Elezioni 2023, Enzo Bianco: "Dopo Sant'Agata scioglierò le riserve sulla mia candidatura a Sindaco"

Potrebbe scendere nuovamente in campo e proporsi per il ruolo di sindaco a Catania, ancora una volta. Enzo Bianco scioglierà ogni nodo dopo la festa di Sant'Agata ma parla già da candidato e precisa: "Io non sarò il candidato del centrosinistra...c’è bisogno di una grande alleanza civica"

Il 2023 per Catania sarà certamente un anno importante. Tra pochi mesi i cittadini saranno chiamati a votare per le Elezioni comunali e, in un quadro complesso come quello attuale, è lecito immaginare che quello delle urne sia un passaggio fondamentale per provare a risollevare le sorti della città. Tra i candidati a sindaco di Catania ci sarà anche Enzo Bianco? Nel toto-nomi è stato inserito sin da subito ed, effettivamente, lui stesso ha annunciato di essere in fase di riflessione in tal senso. Lo abbiamo intervistato per provare a capire meglio la situazione e se una decisione è stata già presa. Alla domanda diretta risponde prendendo tempo, ma parlando della città, discute palesando con forza la volontà di scendere in campo. Le riserve saranno sciolte però dopo la festa di Sant'Agata.

Sciogliamo subito le riserve, si candiderà a sindaco di Catania per le elezioni di quest’anno?

“Un vecchio detto dice che c’è un tempo per ogni stagione. Ci sto seriamente riflettendo, ma siamo alla vigilia di Sant’Agata, in programma tra pochi giorni. Quest’anno mi voglio godere liberamente i festeggiamenti agatini, da cittadino appassionato di questo grande momento religioso, ma anche civile. Tra l'altro è la prima festa di Sant’Agata che si farà quasi interamente dopo l’emergenza Covid e quindi ha un particolare valore. Subito dopo scioglierò il nodo, ci avrò riflettuto appieno e deciderò. Sulla base di che cosa? In buona sostanza ci sono due ragioni: moltissimi cittadini che me lo chiedono in tanti i modi, sui social ma soprattutto mentre giro per la città, in tutti i quartieri, da San Giovanni Galermo sino alla Pescheria e Librino. Molti cittadini sono amareggiati per la condizione della città oggi, ricordano con un po’ di nostalgia, ma soprattutto con la speranza che ci possa essere una stagione migliore. Questa è una ragione forte. La seconda, che mi spinge molto in questa direzione è la rabbia, l’amarezza, il dolore nel vedere oggi Catania in condizioni che qualche anno fa era difficile immaginare. Si parla di inciviltà diffusa, mancanza di manutenzione, quartieri interi al buio; l’altro ieri tutto il viale Mario Rapisardi era privo di illuminazione. Vedere la città ridotta in questo modo è una spinta a impegnarmi in prima persona”.

Lo scenario politico emerso dalle recenti elezioni politiche nazionali e regionali hanno disegnato un quadro che vede un maggiore consenso dato alle forze di centrodestra. Teme questo fattore per le elezioni comunali?

“Le elezioni politiche sono una cosa, le comunali un’altra. Quando nel passato mi sono candidato ho avuto un consenso personale più alto di quello del centrosinistra. A Catania il centrosinistra non è stato mai vincente da solo se non le volte in cui mi sono candidato. Però voglio subito dire una cosa: io non sarò, se dovessi decidere di candidarmi, il candidato del centrosinistra. Io credo che in un momento delicato come questo c’è bisogno di una grande alleanza civica. Bisogna chiamare tutte le risorse migliori della città dal mondo delle professioni, tra i giovani, per vedere un progetto di riscatto di Catania senza chiedere da dove vieni ma chiedendo di impegnarsi per un grande progetto civico di rilancio della città. È la ragione per cui sicuramente ci sarà la lista "Con Bianco per Catania" ed io la guiderò. È la ragione per cui mi rivolgerò a uomini e anche a forze politiche per chiedere un’alleanza, una grande alleanza per rilanciare Catania che oggi è in condizioni davvero drammatiche”.

Qual è lo stato di salute attuale della città, quali le emergenze che la preoccupano di più, quali invece i passaggi virtuosi da cui ripartire?

“La prima è legata alle finanze del Comune che è in una condizione di dissesto finanziario e paga i prezzi delle limitazioni in questo campo. Questo oggettivamente ha portato delle difficoltà. La situazione più grave è quella del personale comunale. Ad esempio i Vigili Urbani che oggi sono in numero assolutamente inadeguato e insufficiente per garantire il presidio di legalità e il rispetto delle regole in una città che sembra una giungla. Mi preoccupa il settore delle manutenzioni. Poi c’è il tema della pulizia della città e quello della raccolta dei rifiuti. Un progetto anche di natura ambientale in cui siamo molto, molto indietro. Soffre così il verde della città che è in condizioni spaventose. Ad esempio il Parco d Monte Po che avevo realizzato, oggi è diventato una sorta di giungla. Tutto questo è drammatico come lo è la condizione delle strade. Dal punto di vista delle opportunità invece Catania ne ha di straordinarie ma ci vuole una buona orchestra e un buon direttore d’orchestra per cogliere queste opportunità. Mi riferisco per esempio al completamento dei lavori della Metropolitana che io ho fortemente voluto e a tal proposito quando ho fatto il sindaco ho aiutato perché avere un trasporto pubblico efficiente significa ridurre la necessità di circolare in città con le proprie auto. Ci sono delle stazioni, delle stazioni e delle tratte che possono aperte rapidamente e quindi faremo in modo di accellerare il completamento della metro. Ma mi riferisco anche agli investimenti che sono già stati decisi ma devono concretizzarsi e che riguardano la STMacroeletronics con una nuova tecnologia e con la possibilità di assumere oltre 1000 ragazzi, i progetti per quanto riguarda il fotovoltaico e lo sviluppo economico, come quello che prevede la trasformazione dell’aeroporto di Catania nel più grande hub intercontinentale che riguarderebbe l’area mediterranea. Progetti per i quali sono pronto a lavorare seriamente e che farebbero di nuovo di Catania, com’è stata nel passato con il sogno dell’Etna Valley, una città del Sud da guardare con attenzione, ottimismo e rispetto”.

A chi l’ha additata politicamente quale responsabile principale del dissesto delle casse comunali cosa risponde?

“Nessuno mi accusa di aver provocato il dissesto del Comune di Catania. Mi permetto di ricordare che nel 2013 quando mi sono insediato era già in pre-dissesto, già votato dalla Giunta Stancanelli con assessore Bonaccorsi. Io ho cercato nei 5 anni di evitare il dissesto; ero in giro a chiedere finanziamenti e investimenti per Catania. Una città in dissesto non ha la stessa capacità di attrazione di investimenti. Le ragioni del dissesto sono tutte nei debiti fuori bilancio che il Comune di Catania aveva posto in essere addirittura prima dell’amministrazione Stancanelli, il periodo in cui il sindaco era Scapagnini. Io mi adopererò per cercare di uscire da questa condizione economica in cui il comune di Catania ancora si trova e utilizzerò la mia esperienza, anche a Roma e in Europa dove sono rispettato, per metterla a servizio della città".

Un suo commento sui "casi" Pubbliservizi e Portoghese?

“Per la Pubbliservizi la responsabilità principale è nell’ambito della Città Metropolitana. Devo dire che la responsabilità di tutto questo è anche dell’uso pessimo che facciamo come Regione Siciliana della nostra Autonomia Speciale. Si sono costituite le Città Metropolitane in tutta Italia: nelle altre Regioni funzionano normalmente, accanto al sindaco del Comune capoluogo vi è una Giunta Metropolitana, c’è un lavoro serio che in Sicilia non c’è perché praticamente c’è soltanto il sindaco che la guida. Catania negli ultimi 4/5 anni ha avuto una situazione molto difficile con il primo cittadino Pogliese che ha esercitato per poco tempo la sua funzione. È una condizione drammatica questa della Pubbliservizi, credo che bisogna fare ogni sforzo, anche legislativo, per riuscire a risolvere la questione anche dei debiti. La condizione attuale del Comune è drammatica. In questi anni abbiamo avuto Pogliese che ha fatto il sindaco, è stato sospeso, poi è rientrato, è stato risospeso e alla fine si è dimesso. Ora c’è il caso del commissario, una vicenda allucinante: 5 mesi fa un ufficio della Regione dice che questa nomina è illegittima perché non aveva i requisiti e oggi, alla vigilia della Festa di Sant’Agata con tutta la complessità relativa, si accorgono della situazione. Ci sono accuse specifiche anche molto gravi da parte del Consiglio comunale. Mi addolora profondamente che sostanzialmente ormai negli ultimi 5 anni la città abbia vissuto un momento così drammatico come mai nella sua vita. Poi ci sono le conseguenze”.

Perché i catanesi dovrebbero dare fiducia a Enzo Bianco?

“Questa domanda dovrebbe essere rivolta ai tanti catanesi che, ovunque io vada, me la offrono e me la rinnovano.  C’è una ragione evidentemente. Un motivo, immagino, è che molti sanno del prestigio, dell’autorevolezza di cui godo a livello nazionale ed europeo. Mi permetto di ricordare che poche settimane fa sono stato eletto all’unanimità, a Bruxelles, presidente della Commissione Civex (Commissione Cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni del Comitato europeo delle Regioni) che dopo 25 anni è torna ad essere presieduta da un italiano, questa volta un catanese. Ma soprattutto perché hanno un ricordo vivo del passato. Quando sono stato sindaco ho sempre ereditato la guida di una città in condizioni molto difficili ed i catanesi l'hanno vista profondamente cambiata: il sogno dell’Etna Valley, una Metropolitana adeguata, attività culturali e turistiche nonché il ricordo delle estati dirette da Franco Battiato e Andrea Camilleri. La percezione è che molti momenti felici nella vita di Catania in larga parte coincidano con la capacità che ho avuto di mobilitare le risorse migliori e imprimere coraggio e gioia di vivere a una città che è straordinaria ma che ogni tanto cade "in depressione”.

Tra i candidati già ufficialmente scesi in campo ci sono Riccardo Tomasello e una sua “vecchia conoscenza” come Lanfranco Zappalà. Si aspettava le loro candidature? Che idea si è fatto su quale potrebbe essere il suo “avversario” sul fronte di centrodestra?

“Io penso che per vedere chi saranno i candidati veri bisogna aspettare ancora un po’. Le candidature avanzate le guardo con il massimo rispetto e cerco anche di comprendere le ragioni e i programmi che vengono portati avanti. Se ci sono delle cose positive cercherò di assumerle. I candidati espressione di almeno un pezzo del centrodestra devono ancora arrivare. Un grande personaggio francese disse che 'è diligente aspettare ma è urgente attendere'. Ho bisogno di vedere come sarà la mappa, chi saranno le persone e anche le possibili alleanze. Vorrei chiudere con una nota di ottimismo: è un detto ovvero 'vedendo, facendo'. Possiamo farcela. In fondo anche nei momenti peggiori, anche quando sembra che tutto sia buio, arriva un filo di luce e la città si potrà rialzare”.

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