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Elezioni amministrative, nel catanese saranno quattro i comuni al voto

Si scaldano i motori ad Aci Castello, Motta Sant'Anastasia, Ragalna e Zafferana. Subbuglio tra i partiti che tra civismo e simboli cercano di individuare i cavalli vincenti

A poco meno di 40 giorni dal voto per il rinnovo delle amministrazioni comunali del 28 aprile e a 10 giorni dalla scadenza della presentazione delle liste la politica, anche la provincia di Catania è in pieno fermento.

Aci Castello, gli schieramenti in campo per le amministrative

I comuni etnei chiamati al voto saranno quattro: Aci Castello, Motta Sant’Anastasia, Ragalna e Zafferana Etnea. Si tratta di un bacino di circa 44 mila abitanti. Uno stress test sia in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio, sia per mettere alla prova i delicati e instabili equilibri territoriali, con le correnti dei vari deputati regionali di riferimento al lavoro per scommettere sui cavalli vincenti.

Ad Aci Castello il sindaco uscente è Filippo Drago che ha abbandonato polemicamente la Lega e, non potendosi più ricandidare, ha dichiarato di voler lavorare alla sua successione cercando di tenere insieme la coalizione.

Proprio nelle ultime settimane diverse scosse politiche hanno interessato la giunta di Drago con la revoca di tre assessori che sarebbero passati a sostegno della candidatura di Carmelo Scandurra, del Pd. Drago era stato eletto con il sostegno di Forza Italia, Nuovo Centrodestra e delle liste civiche Progetto Aci Castello, Il Paese che vogliamo e Grande Aci Castello.

Altra situazione magmatica è quella di Motta Sant’Anastasia con il sindaco uscente Anastasio Carrà di fede salviniana e pronto alla ricandidatura a caccia del secondo mandato.

Carrà era stato eletto grazie a una coalizione formata da Articolo 4 e dalle liste civiche il Quadrifoglio e il Sole ed era stato già vice presidente e presidente del consiglio comunale della città mottese. La vita politica della città, in pieno fermento, fa registrare un riavvicinamento tra Carrà e i plenipotenziari del Pd Luca Sammartino e Valeria Sudano. Sulla lotta contro la discarica di Motta, Tiritì – Valanghe d’Inverno, si è giocato molto Danilo Festa che adesso punta a diventare sindaco.

A Ragalna il sindaco uscente è Fabio Chisari, eletto con l’unione di liste civiche in area democratica e vicino al deputato Barbagallo, e dovrebbe tentare una seconda avventura amministrativa.

Chisari aveva vinto, nella scorsa tornata elettorale, di misura pensionando l’amministrazione di centrodestra. Sarà interessante valutare la perfomance dei grillini che nel paese che è “terrazza dell’Etna” avevano fatto registrare una delle percentuali di consenso tra le più basse a livello nazionale.

Zafferana Etnea, colpita come Ragalna dal sisma di Santo Stefano, ha vissuto una sindacatura travagliata e con un consiglio poi sostituito da un commissario a causa della sfiducia nei confronti del presidente del civico consesso e dalle dimissioni in massa degli eletti. Questi ultimi sono stati poi sostituiti da un commissario.

Il sindaco in carica Alfio Russo vanta una lunga carriera politica, dal 1995 al 2001 è stato vice sindaco e assessore, e poi primo cittadino dal 2009. Adesso passerà la palla per il limite dei mandati e in campo ci sarebbero i nomi di Salvo Russo, attuale assessore in continuità col predecessore, di Rosaria Coco, figlia di un ex sindaco e vicina all’ex senatore Firrarello e anche il Movimento Cinque Stelle potrebbe tentare la corsa.

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