rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Comizio

Trantino chiude la campagna elettorale: "Diamo a questa città un nuovo risorgimento"

Tutti i big del centro destra in piazza Università. Meloni: "Catania può diventare la locomotiva della Sicilia"

C'è una piazza piena. E c'è un candidato sindaco che si commuove. Poi ci sono i leader del centro destra, tutti, dal presidente del consiglio Giorgia Meloni in giù. E ancora ministri, deputati, alleati. Così tanti che si farebbe prima a dire chi non c'era, invece che citare chi c'era. 

Enrico Trantino non poteva avere una chiusura di campagna elettorale migliore. Il segnale è chiarissimo, il centro destra ci crede e, a giudicare dall'entusiasmo della gente oggi in piazza Università, la fede in una vittoria non sembra ingiustificata. 

Il candidato sindaco, dopo le foto e i selfie con Meloni, Tajani e Salvini, chiama sul palco tutta la famiglia. Moglie e figli  rimarranno accanto a lui tutto il tempo del suo accorato appello alla città. "Non è retorica se dico che ci vuole veramente amore. Bisogna invertire la tendenza narrativa di questa città. Se pensiamo a un momento felice della città, molti di voi penseranno al 1993, ma ricordiamoci che in quegli anni c'erano cento omicidi all'anno. Siamo sicuri che raccontiamo la città in maniera giusta?", chiede Trantino alla piazza.

Giorgia Meloni chiude la campagna di Trantino: "Catania non è più in dissesto e vista come esempio"

"Abbiamo anche tante eccellenze, siamo forti allora", continua. Tra le cose da fare cita l'interramento dei binari per restituire il fronte mare alla città e la lotta alla microcriminalità. La ricetta per la pulizia e il decoro prevede anche il senso civico dei cittadini. I programmi sono scritti e depositati. I comizi servono ad emozionare e a emozionarsi. Tocca le corde del sentimento Trantino, abile nell'arte oratoria, marchio di famiglia. La piazza lo segue e lo applaude a più riprese, specie quando alza il tono per dire "Diamo a questa città un nuovo risorgimento, un inizio, un nuovo percorso". 

Un percorso che sembra veramente benedetto da tutti i suoi alleati. Il primo ad offrirgli supporto è il presidente della Regione Schifani. "Il sindaco di Catania avrà sempre la porta aperta alla Regione", dice Schifani prima di urlare un 'forza Catania' che suona stranissimo in bocca a un palermitano ma che sembra autentico, con buona pace dei palermitani.  Il ministro Musumeci loda le doti di Enrico e ricorda che da sempre "Catania ha una deformazione anatomica. Un cuore che batte dal centro verso destra". 

Antonio Tajani porta il saluto di Berlusconi  e prevede per la città uno "sviluppo che permetta ai giovani di rimanere". Salvini, invece, ricorda come il governo gialloverde salvò Catania dal dissesto e ancora "Io vi do la mia parola, siccome siete voi a pagarmi lo stipendio, per quello che mi riguarda la Sicilia ha diritto ad avere le strade, le autostrade, le ferrovie, i porti, gli aeroporti che hanno tutti gli altri cittadini italiani, perché a Catania non c'è un popolo di serie b".

Poi c'è Giorgia, così la chiamano dalla piazza. Preceduta da un riff rock sparato ad alto volume, il capo del Governo dice ai catanesi, "Catania è un esempio a livello nazionale per la gestione dei fondi europei. Catania può diventare la locomiotiva della Sicilia. La Sicilia può diventare un luogo in cui è conveniente portare lavoro e sviluppo. Si può fare investendo sui territori". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Trantino chiude la campagna elettorale: "Diamo a questa città un nuovo risorgimento"

CataniaToday è in caricamento