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Giovedì, 18 Aprile 2024
Elezioni comunali 2023

Enzo Bianco incandidabile per 10 anni: il provvedimento della Corte dei Conti pone fine alla nuova campagna elettorale

La sezione giurisdizionale d'Appello della Corte dei Conti della Sicilia, accogliendo parzialmente il ricorso della Procura generale, ha dichiarato Enzo Bianco incandidabile per i prossimi 10 anni. Il provvedimento colpisce anche i componenti della sua ultima giunta, in carica tra il 2013 e il 2018

La sezione giurisdizionale d'Appello della Corte dei Conti della Sicilia ha parzialmente accolto il ricorso della Procura generale, sancendo l'incandidabilità dell'ex sindaco Enzo Bianco per i prossimi 10 anni. Inoltre, non potrà ricoprire cariche in enti vigilati o partecipati di enti pubblici. La sentenza fa riferimento al procedimento sul "buco di bilancio" del Comune di Catania, durante l'ultimo mandato di Bianco. Le indagini erariali furono avviate dalla Procura etnea su input della guardia di finanza. Bianco è stato anche condannato ad un risarcimento danni di quasi 39mila euro.

Alla luce della sua incandidabilità per "un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo" e del divieto, per lo stesso periodo, "di ricoprire la carica di assessore comunale, provinciale o regionale né alcuna carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici", dovrà quindi mettere in archivio la nuova campagna elettorale. Era stata avviata con una lista civica, lontana dalla coalizione progressista.

Il provvedimento colpisce anche i componenti della sua ultima giunta, in carica tra il 2013 e il 2018. Gli ex assessori Luigi Bosco, Rosario D'Agata, Giuseppe Girlando, Orazio Licandro, Salvo Di Salvo, Marco Consoli, Angelo Villari e Valentina Scialfa, per un periodo di dieci anni non potranno assumere "incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni e organismi pubblici e privati". Infine, la Corte ha disposto il divieto a Calogero Cittadino, Natale Strano, Fabio Sciuto, Francesco Battaglia e Massimiliano Carmelo Lo Certo di "essere nominati per sei anni nel collegio dei revisori degli enti locali e degli enti e organismi agli stessi riconducibili".

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