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Catania punto di snodo per il centrodestra: dal Comune alla Regione fibrillazioni in atto

La sospensione del sindaco e le amministrative del 2023 si intersecano con i movimenti per le Regionali di quest'anno. La politica regionale ha un punto di caduta importante sotto il vulcano

Mentre è in atto l'elezione del presidente della Repubblica - con le trattative frenetiche e febbrili tra i partiti - la politica cittadina, in questa piccola stasi, "riflette" e "valuta". L'orizzonte, ormai non molto ampio, vede due appuntamenti importanti: nel 2023 scadrà il mandato del sindaco Salvo Pogliese ma nel prossimo autunno vi saranno le elezioni regionali. La recente sospensione del primo cittadino ha riaperto fondamentalmente i giochi che, però, devono fare i conti con il punto di caduta che sarà trovato per la presidenza della Regione.

Sotto quest'ultimo profilo Catania gioca un ruolo importante. C'è il presidente uscente Nello Musumeci - che seppur nella scorsa campagna elettorale aveva detto di voler restare in sella un solo mandato (e aveva ribadito il concetto in più occasioni) - che ha messo sul tavolo la sua ricandidatura, forte dello "scudo" di una squadra assessoriale che seppur composita lo sostiene e di un indice di conoscenza e "riconoscibilità" diffuso e consolidato. Il matrimonio tra Musumeci e Fratelli d'Italia - e anche in questo caso il governatore aveva espresso parole non lusinghiere nei confronti dei meloniani, quando aveva affermato di vedere un partito "inchiodato al 5%" - dovrebbe rinsaldare la nuova candidatura anche se gli esponenti di Forza Italia, Lega e Autonomisti nicchiano, discutono e ipotizzano altri scenari. Tra chi ha, ormai da tempo, un rapporto ai minimi storici con Musumeci c'è l'ex primo cittadino e attuale eurodeputato Raffaele Stancanelli.

Gli Autonomisti hanno ripreso vigore dopo la fine dell'odissea giudiziaria del leader, ed ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo. La loro alleanza strategica con la Lega di Minardo (e di Sammartino e Sudano) e il loro "peso" territoriale, soprattutto nel Catanese, li rende interlocutori necessari per chiunque. Mentre Musumeci e Micciché, in questo momento a Roma, in qualità di grandi elettori si confrontano con le segreterie capitoline dei partiti a Catania il centrodestra è ancora sotto choc per via della sospensione del sindaco, vista come una "forzatura". Sul tema della legge Severino - votata in maniera bipartisan allora sull'onda dell'antipolitica e adesso criticata in maniera altrettanto aspra - è intervenuto anche il sindaco di Bari Decaro - presidente dell'Anci - esprimendo solidarietà al collega sospeso. Una posizione differente dal membro Anci, nonché ex sindaco, Enzo Bianco che non ha trattenuto stilettate proprio contro Pogliese nelle ore succesive la sospensione.

In attesa di conoscere le contromosse di Pogliese sulla vicenda (o di conoscere cosa vorrà fare a stretto giro il Parlamento per modificare la legge Severino) i partiti si interrogano sul futuro. Fratelli d'Italia deve "recuperare" un dialogo con due attori "federati": gli Autonomisti (che ancora non hanno digerito la vicenda Sidra) e gli uomini della Lega (dopo la defenestrazione di Porto e le conseguenti dimissioni di Cantarella). Intanto diversi consiglieri comunali scaldano i motori in vista delle Regionali per compiere il grande salto verso Sala d'Ercole, su tutti Carmelo Nicotra che è partito abbondantemente in anticipo anche con i manifesti. Mentre il centrodestra è comunque in fermento sul fronte dell'opposizione cittadina al momento si respira calma piatta. In questi anni non è emersa una figura autorevole e aggregante capace di incarnare un progetto alternativo a quello del centrodestra. Claudio Fava si è ricandidato alla presidenza della Regione e in diversi evocano una ridiscesa in campo di Enzo Bianco per la città. Sarà un inverno interlocutorio e lungo per comprendere le mosse del centrodestra e anche del centrosinistra sotto il vulcano.

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