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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni Comunali 2013

Elezioni sindaco, scontro D'Urso-Bianco: tra accuse e querele

Pronta la risposta di Enzo Bianco che, con una nota, fa sapere che l'avvocato Giovanni Grasso ha ricevuto suo mandato "di sporgere querela per diffamazione, per le sue insinuazioni su Lusi e i finanziamenti alla Margherita, nei confronti dell'ing. Tuccio D'Urso"

"Mentre a Milano si ha conferma che con i finanziameni destinati alla Lega sono stati acquistati panfili e diamanti, a Catania nessuno sa se le accuse lanciate dal cassiere della Margherita contro Enzo Bianco siano o no fondate". Tuccio D'Urso, la cui candidatura a sindaco è stata lanciata dall'avvocato Peppino Lipera all'indomani della sua assoluzione sul caso parcheggi, torna sulla vicenda dei finanziamenti che sarebbero stati destinati all'attività politica di Enzo Bianco a Catania. "I cittadini catanesi hanno il diritto andare a votare per il rinnovo dell'amministrazione comunale avendo la certezza che ogni passaggio è limpido e trasparente. Lusi ha dichiarato di aver versato 600 mila euro a Enzo Bianco e lo stesso ex senatore ha ammesso di aver fatto transitare i finanziamenti della Margherita attrave".

Pronta la risposta di Enzo Bianco che, con una nota, fa sapere che l'avvocato Giovanni Grasso ha ricevuto suo mandato “di sporgere querela per diffamazione, per le sue insinuazioni su Lusi e i finanziamenti alla Margherita, nei confronti dell’ing. Tuccio D’Urso, che ha annunciato di volersi candidare a sindaco di Catania”.

“È solo l’ing.  D’Urso – ha dichiarato il professore Grasso -  a far finta di non sapere che l’avv. Lusi è oggi sotto processo davanti al Tribunale di Roma per associazione a delinquere, per appropriazione indebita e per calunnia. A far finta di non sapere che il sen. Bianco, insieme ai vertici della Margherita DL, è persona offesa, parte civile, vittima dei reati ascritti all’imputato. È solo il signor D’Urso a fingere di non sapere che nessun addebito di comportamenti meno che legittimi è stato mosso al sen. Bianco, dopo che le autorità competenti hanno fatto ogni doveroso e approfondito accertamento”.

“Accostare – ha aggiunto il professore Grasso -   la vicenda di Lusi ad altre ben diverse vicende, far pensare a un coinvolgimento come imputato che non solo non esiste ma che è stato del tutto escluso dalle autorità giudiziarie, parlare di cifre inventate nonostante gli atti ufficiali dei giudici trasfusi nel decreto che dispone il giudizio, significa diffamare il senatore Bianco, colpirne temerariamente l’onorabilità. Ciò è tanto più grave in quanto questo avviene in campagna elettorale, a distanza di oltre un anno dall’inizio della vicenda, dopo tutti gli accertamenti, senza alcuna novità. Di questo dovranno rispondere in sede civile e penale, insieme all’ing. D’Urso, tutti coloro che diffondono le sue dichiarazioni attraverso i giornali, le tv, le radio e il web. L’ing. D’Urso  del resto non è nuovo a diffamazioni del genere. Si è anche di recente scusato con il sen. Bianco del danno arrecato alla sua onorabilità con una lettera che siamo in grado di produrre”.

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