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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Enza Meli rieletta segretaria generale della Uil Catania

Il congresso ha anche votato la nuova segreteria territoriale che è composta da Eugenia La Pera, Anna Longo e Salvo Orlando. Tesoriere, Angelo Oliveri. Responsabili di Dipartimento sono Nino Marino, Armando Algozzino e Salvo Bonaventura

“Noi ripartiamo da qui. Perché è tempo di dare seguito alle coraggiose mobilitazioni di questi anni raddoppiando la nostra capacità di testimonianza accanto a chi non vuole e non deve mai sentirsi solo!”. Così Enza Meli ha salutato oggi i 160 delegati che, in rappresentanza di 44 mila 290 iscritti, l’hanno rieletta all’unanimità segretaria generale della Uil di Catania. Il congresso ha anche votato la nuova segreteria territoriale che è composta da Eugenia La Pera, Anna Longo e Salvo Orlando. Tesoriere, Angelo Oliveri. Responsabili di Dipartimento sono Nino Marino, Armando Algozzino e Salvo Bonaventura.

È stata Luisella Lionti a presiedere l’assemblea: “Garantire il lavoro dignitoso, sicuro, con la giusta retribuzione - ha detto la segretaria generale della Uil Sicilia - è il nostro compito. Siamo impegnati nello sforzo non facile, ma doveroso, di far risalire la china in Sicilia dove si parla solo di ammortizzatori sociali, non di investimenti. Non di occupazione. Non di occasioni di sviluppo!”. Parlando del nuovo corso nel “Sindacato dei Cittadini”, invece, Enza Meli ha esclamato: “La nostra linea è tracciata, coerente e chiara, a Roma come a Palermo e Catania. Lo sanno bene i signori nei Palazzi della Regione che hanno imparato presto a conoscere Luisella, leale con i siciliani e schietta con i potenti”. Tra gli ospiti il prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, il presidente nazionale dell’Adoc Roberto Tascini, i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Ugl Giacomo De Caudo, Maurizio Attanasio e Giovanni Musumeci, i lavori sono stati conclusi dall’ex segretario generale della Uil e attuale leader della UilPensionati Carmelo Barbagallo. Per la Segreteria nazionale Uil, guidata da Pierpaolo Bombardieri, sono invece intervenuti Domenico Proietti e Ivana Veronese che ha voluto sottolineare così la svolta rosa nell’organizzazione etnea e isolana: “Serve tutta l’energia e il protagonismo delle donne per tenere assieme lavoro stabile e tradizione innovata, sviluppo sostenibile e coesione sociale. Sono molto orgogliosa di una Uil di Catania che è donna, come è donna la Uil siciliana”.

Nella sua relazione, Enza Meli ha fra l’altro sottolineato: “Siamo giunti al termine di un esaltante percorso congressuale territoriale fatto da categorie che hanno un’identità forte ma anche una visione comune, condivisa, perché noi siamo Unione. L’Unione Italiana del Lavoro. In questi mesi, come sempre in passato, abbiamo parlato molti linguaggi specialistici, in ogni settore con le proprie specificità, e una lingua sola: quella delle lavoratrici e dei lavoratori, dei cittadini, del popolo, delle persone”. Ripetutamente applaudita nel corso del suo intervento, la segretaria generale della Uil di Catania ha ricordato le vittime di femminicidio – “Non chiamatelo raptus, non chiamatelo amore!” – e si è soffermata, poi, su questi anni di pandemia e di straordinaria solidarietà: “Anche noi della Uil, del Caf, dell’Ital non ci siamo mai fermati anche nei giorni più difficili restando accanto alle persone. Soprattutto, accanto ai più deboli. È la migliore risposta che potevamo dare a chi, per ignoranza o mala fede, coniugava al passato la parola sindacato. La Uil è presente e, quando possibile, lo è assieme alle altre forze sindacali”. Quindi, su lavoro e vertenze, ha detto tra l’altro: “Non si può essere precari a vita, non è accettabile che intere generazioni vengano private del loro diritto al futuro come quello negato a tantissime ragazze e ragazzi catanesi dall’arroganza di una multinazionale dai ricavi miliardari, la Pfizer”.

Enza Meli, infine, ha più volte puntato il dito sulla politica: “Abbiamo sperimentato e sperimentiamo quanto la politica sia distante. Indifferente. Cinica. Restino pure barricati dietro i loro muri di gomma. Noi non ci rassegneremo mai di rivendicare investimenti, non elemosine, per lo sviluppo della Zona industriale e della Etna Valley, delle aree commerciali e artigianali; per la difesa dell’ambiente e delle nostre comunità; per la garanzia universale, nessuno escluso, del diritto a un lavoro dignitoso e sicuro come del diritto a una pensione giusta e certa”.

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