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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Emergenza Etna, Musumeci: "Quarantasette eventi da febbraio ad oggi, fenomeno ormai ordinario"

Il presidente della Regione Nello Musumeci ha incontrato a Catania il capo della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, sull'emergenza caduta cenere vulcanica e i danni conseguenti

"Sono stati quarantasette, da febbraio ad oggi, gli eventi parossistici con la caduta di cenere sui paesi etnei. Non ci troviamo quindi di fronte ad un fenomeno raro e straordinario ma possiamo dire quasi ordinario e non sappiamo cosa ci riserva il futuro". Lo ha detto a Catania il presidente della Regione Nello Musumeci, a margine dell'incontro con il capo della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, sull'emergenza caduta cenere vulcanica e i danni conseguenti, in merito alle decine di eventi parossistici dell'Etna.

Video | le interviste a Musumeci e Curcio

"Non c'è soltanto la qualità di vita - aggiunge Musumeci- e il disagio sulle strade dei centri urbani ma ci sono danni alle colture, ai frutti pendenti, spese da affrontare per ripulire i tetti e le terrazze delle case, le caditoie. Ci siamo quindi posti il problema della necessità di far fronte alle spese - evidenzia infine il governatore- mettendo insieme otto milioni di euro fra le risorse del dipartimento nazionale di protezione civile e le risorse regionali del nostro dipartimento di protezione civile".

Per Musumeci gli otto milioni dovrebbero bastare per fare fronte alle spese sinora affrontate ma l'obiettivo è avere un fondo destinato ad affrontare i fenomeni eruttivi che ormai non sono una novità ma che fanno parte dell'ordinario: "Dobbiamo riuscire a creare un fondo regionale, oltre a quello nazionale dove si può accedere dopo la rendicontazione, così potremo mettere i Comuni nelle condizioni di poter intervenire in tempi ragionevoli".

Il capo della protezione civile nazionale Curcio ha chiosato: "Dobbiamo impegnarci per coinvolgere gli altri soggetti. Fenomeni come quello della cenere vulcanica non possono risiedere solo nella comunità locale o regionale o in un unico soggetto nazionale. I nostri percorsi sono interconnessi. Questo fenomeno della cenere va dal rifiuto alla salute al reimpiego. E' quindi evidente deve fare la propria parte. Siamo determinati a proseguire questa attività insieme".

Curcio e Musumeci hanno poi concordato sulla esigenza di portare il tema legato all'emergenza cenere dell’Etna all’attenzione del livello europeo per far sì che si possa attivare una linea ad hoc che preveda interventi di accesso al Fondo europeo di solidarietà. Una possibilità questa ad oggi preclusa dalla singolarità della problematica che riguarda solo il territorio etneo. Per questo sarà a breve costituito un Gruppo permanente interministeriale che affronti le questioni legate allo stato di emergenza “in assenza di assistenza alle persone”. Il presidente Musumeci ha poi annunciato l’avvio della mappatura delle cave siciliane dismesse dove la cenere vulcanica attualmente conferita negli impianti di recupero potrebbe essere stoccata. La ricognizione sarà effettuata dal dipartimento Energia e Minerario.
 
"A settembre in Sicilia – ha evidenziato Musumeci – terremo le ‘Giornate del volontariato’ dedicate non solo alle calamità naturali ma anche al Terzo settore, ai servizi socioassistenziali, alla protezione dell’ambiente e degli animali. Serve rivedere la normativa nazionale sul volontariato e formare volontari pronti a ogni emergenza. Anche su questo avremo la collaborazione della Protezione civile nazionale". Non si è parlato solo di cenere ma anche della ricostruzione post sisma 2018. Il presidente della Regione ha chiesto un vertice straordinario per fare il punto sul piano di ricostruzione post terremoto nell’acese. Al vertice, che si terrà presto a Roma, parteciperanno oltre a Curcio e Musumeci, il commissario straordinario per la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma, Salvatore Scalia, e il capo della Protezione civile della Regione Siciliana, Salvatore Cocina.

"Ringrazio l’ingegnere Curcio per avere immediatamente accettato la proposta dell’incontro e il confronto su una problematica – ha sottolineato il governatore – che ancora oggi, inspiegabilmente, vede esclusi questi Comuni dallo stanziamento di adeguate risorse per la ricostruzione e che speriamo abbia così, finalmente, una immediata soluzione. Anche i cittadini di questi centri – ha concluso il governatore - come è già avvenuto altrove sul territorio nazionale, hanno il diritto di poter avere al più presto accesso ai fondi per ricostruire le loro case, mediante procedure snelle e veloci. Serve fare chiarezza". 

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