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Roma boccia la mini sanatoria della Sicilia sugli abusi edilizi, Legambiente: "Ennesima sberla all'Ars"

Il governo nazionale ha impugnato la norma, fortemente voluta dall'assessore regionale Cordaro, con cui si rimettevano in discussione alcune costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo. Zanna: "Il tempo dei condoni è finito, bisogna tutelare il paesaggio"

Va oltre le competenze che anche lo Statuto speciale attribuisce alla Sicilia. È con questa motivazione che la presidenza del Consiglio dei ministri ha impugnato la legge dell’Ars sulle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo. Un solo articolo, fortemente voluto dall’assessore regionale al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, che dalle opposizioni e dalle associazioni ambientaliste era stata bollata come “mini sanatoria”. “Un’altra, l’ennesima sberla al Parlamento siciliano. Il tempo delle sanatorie è finito e bisogna tutelare il paesaggio. Adesso l’assessore Cordaro si impegni a ripristinare la legalità”, è il durissimo commento di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.

Sulla correttezza della norma, utile – secondo il governo regionale – per la semplificazione e l’uniformità del diritto in materia, l’assessore Cordaro era certissimo, tanto da parlare di “rischio impugnativa: zero”. Ma in questa battaglia, anche nella sua maggioranza, si è trovato abbastanza isolato. A fargli da sponda, almeno nelle intenzioni, soltanto qualche ala del Pd, in particolare del territorio dell’Agrigentino. Durante la discussione in Aula della legge sull’edilizia, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, infatti, ha chiesto e ottenuto che l’articolo 20 venisse stralciato e approvato singolarmente, come norma autonoma, per impedire che tutta la legge rischiasse di essere fermata dal governo nazionale. Come, in effetti, poi è davvero accaduto.

"Lo avevamo detto e scritto più di un anno fa in una lettera aperta ai tutti i deputati regionali di non approvare questa norma anticostituzionale, già cancellata dalla Consulta, dannosissima perché alla fine legittima altri abusi edilizi. Ma non siamo stati ancora una volta ascoltati e l'Ars è stata di nuovo mortificata”, prosegue Zanna.

“Ci aspettiamo che l'assessore Cordaro – è la sfida del presidente di Legambiente Sicilia – adesso si adoperi con decisione e abnegazione nel risolvere il problema di tutti quei siciliani che, dopo aver compiuto un abuso edilizio e svanita la prospettiva della sanatoria, dovranno mettere a posto le carte e ripristinare la legalità nei loro immobili. È la sfida che gli lanciamo". E a dover mettere mano alle carte per sanare centinaia di abusi ora saranno i proprietari. E non è escluso che per molti immobili possa arrivare il tempo delle ruspe.

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