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Amministrative, la Sinistra pensa a una civica "ma senza Sammartino e D'Agostino"

Dopo la sconfitta delle nazionali quali saranno le mosse della Sinistra? CataniaToday ne discute con Matteo Iannitti, Vittorio Bertone e Massimo Malerba

Oltre al Partito Democratico, a Sinistra, gli altri 'piccoli' sconfitti dai risultati delle elezioni nazionali sono i partiti più radicali. Da un lato Liberi e Uguali e, dall'altro, Potere al Popolo. A Catania, come nelle altre città d'Italia, entrambe le formazioni correvano da sole, ed hanno portato a casa un risultato totale che non supera il 3%. Una batosta che in questi giorni ha creato un vero e proprio terremoto politico, fatto di accuse reciproche e di dimissioni da parte delle cariche locali, che però, al contempo, ha 'costretto' i suoi rappresentanti al riflettere sulle prossime mosse in vista della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale. 

CataniaToday ha provato a capire le ragioni della sconfitta insieme a Matteo Iannitti, già candidato a Sindaco durante lo scorso appuntamento del 2013, oggi sostenitore di Potere al Popolo, all'ex candidato della lista Cento passi Vittorio Bertone, ed al sindacalista Massimo Malerba, entrambi interni alla formazione guidata da Pietro Grasso. Inoltre, dopo i rumors che vogliono Sammartino e D'Agostino a sostegno del candidato Emiliano Abramo, abbiamo cercato di indagare quali saranno i prossimi passi della Sinistra a sinistra del Partito Democratico.  

Le percentuali delle due liste potrebbe far parlare tranquillamente di una scomparsa della Sinistra a Catania. E' così? Cosa avete sbagliato? Cosa non avete capito?

Iannitti: "Io ho votato e fatto campagna per Potere al Popolo. Il buon risultato di questa lista è il fatto che un'insieme di forze si sono unite anche se non ci stati gli esiti sperati. Soprattutto se pensiamo che per la sinistra radicale questo è il peggior risultato della storia parlamentare. Abbiamo perso sostanzialmente un quarto dei voti che avevamo preso insieme a LeU, con un'emorragia di 2000 voti persi rispetto alla proposta dei Cento passi. Credo ci sia stato un problema di efficacia. Bastava andare al mercato per capire che molto del voto della sinistra si è spostato verso il movimento Cinque Stelle". 

Malerba: "Questi voti, ha ragione Matteo, vanno sicuramente ai Cinque Stelle. E' stata una disfatta, dovuta a tantissimi nostri limiti ed errori, a partire dalla composizione delle liste. Non siamo riusciti a trasmettere messaggi chiari come quelli della Lega o del Movimento Cinque Stelle. Non siamo riusciti a trasmettere nemmeno entusiasmo. Io credo che si debba ripartire da un rinnovamento generazionale e delle pratiche. La sinistra non può essere un passatempo per pensionati. Abbiamo avuto alcuni risultati importanti ad Acireale e a Paternò, dove abbiamo fatto un terzo dei voti in più rispetto ai Cento passi, ma abbiamo subito un tracollo in molte altre aree come quella di Catania città". 

E' un problema generazionale? Ci si è stancati del ceto politico o è un problema di meccanismi, di logiche? 

Bertone: "A sinistra ha stancanto la ricerca di una caratterizzazione delle sue anime. In secondo luogo penso che la sinistra non abbia saputo parlare al suo elettorato. Andavano dette delle cose chiare e importanti: tra queste, quella che mi viene in mente per prima, è che noi siamo diversi dal Pd e dalle riforme che ha proposto, su tutte quella della legge Fornero e del Job Act. Siamo vittime della nostra rappresentazione e non delle nostre storie. Nello specifico: di cos'ha parlato LeU? non credo ci sia stata una percezione oltre quella del cartello elettorale, anche se va dato assolutamente atto del lavoro coraggioso dei candidati del territorio. Dobbiamo capire che siamo in una nuova fase in cui si deve studiare il lessico degli altri e non soltanto schifarlo. Non esiste più il partito comunista, la base è diversa, ma anche la dottrina non può più andare bene".

Malerba: "In sostanza non siamo riusciti a fare presa perché c'è un problema di credibilità delle classi dirigenti, ma non solo". 

La sinistra è diventata un giocattolo per la borghesia illuminata, o può ancora parlare anche al suo elettorato storico, quello del popolo?

Iannitti: "Non è un problema di temi. Mai come adesso si è parlato di povertà, di precarietà, di andare a giocare una partita seria sul diritto alla pensione. Si è parlato dei soggetti subalterni. Quello di Potere al Popolo era uno dei programmi piu avanzati sui diritti civili, per esempio, ma anche sulle politiche di inclusione sociale e dei migranti. Abbiamo avuto a Catania una grande manifestazione di solidarietà dopo l'incendio del campo San Teodoro dei Briganti, ma il candidato che l'ha fondato non è stato premiato come avrebbe dovuto. Io penso più che altro che il voto a sinistra non sia stato percepito come efficace. Chi vive problemi seri oggi non pensa più che sia efficace votare ideologicamente. Chi vuole frenare Salvini, vota i Cinque Stelle. Così come chi spera di combattere la povertà. Assistiamo inoltre al fenomeno drammatico di voti che da sinistra vanno verso la Lega. Questo però non ci deve far pensare ad una scomparsa della sinistra dai nostri territori. Credo che si debbano piuttosto riconnettere le istanze sociali con quelle politiche e ripartire da qui". 

Bertone: "Voglio aggiungere che dentro le nostre formazioni spesso c'è una percezione distorta della realtà. Ci si mette il vestitino degli anni Settanta per analizzare situazioni che sono totalmente cambiate. Noi moriamo con l'esigenza di una sinistra governativa piuttosto che rappresentativa. Oggi si deve votare qualcuno che è uguale a noi, che viene dal mondo del lavoro e non dalle scuole di partito. La mia generazione non può essere rappresentata dai settantenni". 

Passiamo alle prossime amministrative. Cosa farete? Chi supporterete? Si era parlato di Abramo, ma se, come pare, sarà sostenuto anche da Luca Sammartino e Nicola D'Agostino voi ci sarete?

Iannitti: "La sinistra in questa città ha una sua dignità politica, fatta di lotta alla mafia, difesa del lavoro e vicinanza ai problemi sociali. Su questi temi esiste una proposta di sinistra che cammina sulle gambe di tanti comitati e associazioni, che fanno una battaglia politica seria. Rispetto a questo la sinistra presenterà una proposta anche per le amministrative. In questo momento ci stiamo appena riprendendo dalla batosta, vogliamo sicuramente lavorare insieme alle altre anime delle sinistra e qualunque proposta deve essere alternativa alle forze che hanno supportato l'amministrazione Bianco fino ad oggi. Spero poi che il Movimento Cinque Stelle sappia contribuire a dare voce alle battaglie della sinistra, anche perché spesso non è esistito a livello cittadino. Noi vogliamo essere totalmente alternativi al Pd. Mi dispiacerebbe, per la sua storia, che Emiliano Abramo trasformasse un impegno civico in una candidatura raccogliticcia che vuole mettere insieme tutto". 

Bertone: "Sono molto rispettoso dei momenti di riflessione, che devono essere collettivi. C'è un popolo della sinistra che deve imparare a parlare. Tutte queste anime frammentarie oggi stanno cercando un modello, che noi siamo sicuri essere quello delle regionali, e per questo vogliono assumersi delle responsabilità. Dobbiamo unirci e non disperderci. Ancor prima di cercare le persone dobbiamo cercare gli argomenti. Questa città, a prescindere da chi la amministra, ha una cittadinanza che tollera uno stato di inciviltà incredibile, in cui l'ordine pubblico, il fine settimana, viene gestito dai parcheggiatori abusivi. Attualmente non vi è stato un'occasione collegiale per discutere, ma auspico che avvenga al più presto. Sicuramente un progetto simile non potrebbe esistere con Luca Sammartino e Nicola D'Agostino". 

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