Musei: arriva il sì del consiglio per dare gestione di servizi e biglietterie ai privati
Il sindaco: "Non è una privatizzazione ma una esternalizzazione che avrà ricadute importanti in termini di visitatori". Critica l'opposizione per la mancanza di piano economico
Con 22 favoreli e 3 astenuti è arrivato il sì del consiglio comunale alla proposta di delibera dell'amministrazione comunale per conferire ai privati la gestione di alcuni servizi museali e delle biglietterie. Nelle intenzioni delle giunta quest'atto consentirà di incrementare la qualità dei servizi offerti e, di conseguenza, il numero di visitatori della rete museale cittadina.
Ad illustrare la bontà dell'atto, in un consiglio comunale in parte in presenza e in parte in streaming (con i consueti problemi di audio e di postazioni che hanno fatto "sbottare" anche il presidente Castiglione), è stato prima il sindaco Salvo Pogliese e poi l'assessore Barbara Mirabella.
L'amministrazione: "Scelta per incrementare il numero di visite"
Secondo il primo cittadino si tratta di un atto "di eccezionale valenza" e la sua proposta era inserita nel programma elettorale presentato alla città. Partendo dall'assunto della costante crescita del turismo a Catania, chiaramente prima del disgraziato avvento del Covid, il sindaco ha prima snocciolato le azioni compiute dalla giunta per migliorare l'offerta: "Abbiamo raddoppiato gli introiti della tassa di soggiorno, abbiamo approvato regolamenti innovativi per il turismo sportivo, congressuale e di gruppo con lo stanziamento di 1 milione di euro che avrà ricadute positive per il territorio. Adesso pensiamo di esternalizzare i servizi aggiuntivi e la biglietteria per 5 anni ai privati. Ma non si tratta di una privatizzazione come erronamente sostenuto".
Pogliese ha portato ad esempio la gestione del Monastero dei Benedettini: "Nel 2010 l'Università ha avviato un percorso con una realtà come quella di Officine Culturali, una realtà che ha dato dimostrazione di efficienza. Basta vedere i numeri: nel 2009 le visite guidate nel Monastero erano 1000 l'anno. Nel 2019, pre Covid, sono 37mila".
Poi il sindaco ha sottolineato anche i giorni di chiusura dei 2 musei delle Ciminiere (Museo dello Sbarco e del Cinema) che ammontano a 60 giorni l'anno, contro 1 solo giorno di chiusura per il Museo Civico del Castello Ursino grazie agli sforzi comunali che, però, possono essere implementati. "Punteremo all'estensione di questi servizi museali - ha proseguito - alla rete della Città Metropolitana. E' prevista la creazione di circa 30 posti di lavoro, daremo occasioni a giovani capaci e preparati. Non sarà quindi una privatizzazione ma un miglioramento dei servizi che avrà ricadute sul numero di visite e sul lavoro".
L'assessore Barbaba Mirabella ha poi precisato che il comitato tecnico scientifico rimarrà una prerogativa comunale per dare l'indirizzo alle strutture museali e ha richiamato il fatto che "in tutta Italia si procede alla esternalizzazione di certi servizi poiché gli enti locali non sono in grado né di assumere, né di attivare investimenti in marketing, promozione".
E per un Comune in dissesto il tutto risulta ancora più difficile. Si punterà inoltre al biglietto unico e a una rete di vendita online. Nettamente contrario il presidente della commissione Cultura Giovanni Grasso che in un accorato intervento ha detto che "i musei non sono imprese ma bene Comune" e si è detto contrario alla proposta dell'amministrazione anche per mancanza di un piano finanziario e che "la politica non può essere il semplice affidamento di qualcosa a terzi".
Rientreranno nel nuovo sistema integrato il museo civico Castello Ursino, il museo Vincenzo Bellini e il museo Emilio Greco, oggetto di un recente progetto museologico, museografico e di riallestimento, la Chiesa monumentale San Nicolò l’Arena, il bene monumentale ex Convento di San Placido, il complesso Platamone, sede dell’Assessorato e della Direzione Cultura che si presta anche ad attività di alto profilo culturale, la Cripta di Sant’Euplio, il Palazzo di Città. Sarà inoltre possibile la creazione di campagne di marketing, servizi online, caffetterie, bookshop.
Il dibattito in aula
Favorevoli alla proposta Bosco, Orazio Grasso e Sangiorgio che hanno perorato le ragioni dell'amministrazione per fare in modo di offrire un servizio migliore al turista. Il consigliere di Grande Catania Anastasi ha puntato l'attezione, per quanto concerne gli ingressi, ai disabili chiedendo l'accesso gratuito ma la legge già prevede questo beneficio. Contrario all'atto Graziano Bonaccorsi, del M5S, che ha portato l'esempio dell'evento TBex: "Ho depositato interrogazione per le spese sostenute per un evento che non si è mai svolto e non ho ricevuto risposte chiare. E' questa la stessa logica che verrà usata per i musei? La logica del non sapere gli importi spesi? Non ci sono i presupposti per votare questa proposta".
Di Salvo ha lamentato la mancanza di una visione complessiva e il timore che si possano mettere in campo "iniziative non compatibili con le strutture museali". Poi dopo una lunga seduta durata oltre 3 ore è arrivata l'approvazione e quindi il via libera per la redazione dei bandi, in attesa di vedere i risultati tangibili in termini di introiti e visitatori. Con la speranza che il Coronavirus cessi di condizionare le nostre vite, il turismo e quindi l'economia cittadina.