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Pd, Faraone eletto segretario regionale: ma a Catania c'è vento di scissione

L'ex sottosegretario, a Catania, era sostenuto soltanto dall'area ex Articolo4 - i cui punti di riferimento sono la senatrice Valeria Sudano ed il deputato regionale Luca Sammartino - mentre tutte le altre segreterie, dall'area Cgil, passando per Enzo Bianco ed Anthony Barbagallo, erano schierate a favore della palermitana Teresa Piccione

La Sicilia, ancora una volta, si conferma laboratorio politico nazionale. I venti di scissione che infuriano sul Partito Democratico si abbattono sui verticili regionali dopo il ritiro della candidata Piccione e l'elezione, senza primarie, dell'iper-renziano Davide Faraone come segretario regionale. L'ex sottosegretario, a Catania, era sostenuto soltanto dall'area ex Articolo4 - i cui punti di riferimento sono la senatrice Valeria Sudano ed il deputato regionale Luca Sammartino - mentre tutte le altre segreterie, dall'area Cgil, passando per Enzo Bianco ed Anthony Barbagallo, erano schierate a favore della palermitana Teresa Piccione. Ma, dopo il passo indietro - in polemica - di quest'ultima, i ras catanesi si sono riuniti ed hanno dichiarato di non "riconoscere" il nuovo leader palermitano.

"Carissimi compagni e amici come state vedendo dai numerosi post o comunicati stampa - scriveva l'ex deputata regionale Concetta Raia, due giorni fa, su Facebook - Teresa Piccione si è ritirata dalle primarie di giorno 16. Ormai siamo oltre le regole e se vogliamo che questo partito torni ad essere una comunità di persone che ama fare politica e che rispetti tutto e tutti , qualcosa deve cambiare ... Vi preannunciamo, pertanto , che domenica 16, visto che non parteciperemo alle primarie farsa (ammesso che si tengano ), si svolgerà l’assemblea degli iscritti e simpatizzanti del pd domenica 16 ore 10,00 presso l’hotel Sherathon, per denunciare con forza quanto accaduto, che rappresenta uno sfregio per l’identità stessa del nostro partito. Vi chiediamo di partecipare in massa, perché dobbiamo essere in tanti". 

"Chi esulta in queste ore, di fronte al dramma di un partito lacerato, non comprende quanto danno si stia facendo al PD ed alla Sicilia - scriveva lo stesso giorno l'ex segretario provinciale Enzo Napoli - Avevo ampiamente previsto, inascoltato, quanto sta succedendo, ma per qualcuno, evidentemente, la politica è soltanto lo strapuntino su cui sedersi e la clava l'unico strumento che sa adoperare. Raccolgo lo sgomento e lo smarrimento di tanti iscritti e militanti che hanno speso, da dieci anni, il loro tempo, la loro intelligenza ed il loro impegno per costruire con fatica un partito che con bieco cinismo si sta sfasciando e me ne dolgo profondamente".

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"Noi siamo sempre stati vicini a Davide - spiegava la senatrice Valeria Sudano a CataniaToday - è sempre stato lui il riferimento massimo dei renziani e subito abbiamo legato". Sulla situazione catanese, in fine, la senatrice definisce "incompresibile" quanto sta accadendo in questi giorni all'interno della segreteria provinciale. "Avevamo raggiunto un accordo con l'area della CGIL, ci era stata proposta una rosa di nomi e avevamo dato il nostro benestare su Pippo Glorioso - illustra in fine - ma l'indomani questa decisione è stata impugnata da loro stessi ed oggi stiamo ancora assistendo ad una guerra tra gruppi che - chiosa - sicuramente non fa bene al Partito e non viene assolutamente capita dai nostri concittadini". 

 

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