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La consigliera Pettinato lascia Fratelli d'Italia: "Incompatibile con Musumeci e Razza"

L'ormai ex esponente di FdI ha spiegato le ragioni della sua scelta: dalla "delusione" per le politiche sanitarie della Regione alla "imposizione" della ricandidatura del presidente sotto le insegne dei meloniani

La notizia ufficiale era arrivata prima della contestata votazione del vice presidente vicario del consiglio comunale e oggi, 26 febbraio, nel corso di una conferenza stampa Sara Pettinato ha spiegato le ragioni della scelta di dire addio a Fratelli d'Italia. Nell'incontro con la stampa, trasmesso anche in diretta sui social, non senza emozione la dottoressa ha illustrato i motivi che l'hanno fatta allontanare dal partito del sindaco. Tante le "incomprensioni" specie nel campo medico: la Pettinato è presidente della commissione Sanità e ha lamentato un distacco da parte della politica regionale e scarsa attenzione proveniente dal sindaco e dal partito.

"Ho espresso dubbi sulla gestione dell'emergenza sanitaria da parte della Regione - ha detto la consigliera - e ho rilevato poca attenzione per i medici di base, per eliminare le lunghe liste d'attesa per le diagnosi precoci, poca concertazione per l'organizzazione degli ospedali e in generale per la sanità. Il malessere è in diversi partiti politici ed ha portato anche a delle crisi. Sono questioni che io ho manifestato da diversi mesi, anche al sindaco".

Il "casus belli" che ha determinato l'uscita da FdI della consigliera Pettinato risiederebbe nel confronto dello scorso lunedì nella storica sede di Corso Sicilia ove si è tirata la linea per le prossime regionali con il sostegno alla ricandidatura di Nello Musumeci e l'abbraccio tra i meloniani e Diventerà Bellissima. "Io avevo parlato con l'onorevole Donzelli di alcune questioni (di sanità regionale; ndr) e ha ritenuto i miei rilievi illuminanti - ha raccontato Pettinato - salvo poi rientrare nella sala per comunicare che Musumeci era il candidato presidente. Molti non condividevano le ragioni della scelta ma è stato detto che chi non si trovava d'accordo poteva andar via. Io sono una cittadina e per correttezza nei confronti degli elettori non potevo fare l'ipocrita. Per rispetto e per dignità vado via, seppur a malincuore".

Ma la consigliera parla anche del difficile rapporto con l'assessore regionale Razza, nonostante l'amicizia che lei ha da tempo immemore con Enrico Trantino. "Di fronte a un allievo di Trantino non potevo nutrire astio - racconta -. Anzi una proposta di candidatura mi arrivò, nel 2018, proprio da Diventerà Bellissima. Ma poi da parte di Razza nei miei confronti c'è stato un irrigidimento e non ne so il motivo, non voleva che mi si affidasse la commissione Sanità. E' stato contrario alla conferenza permanente della Sanità nel Comune che c'è sempre stata e poi ci sono stati molti altri passaggi. Quindi la ricandidatura di Musumeci è inconciliabile con la mia posizione".

Dove andrà la consigliera? Per ora resterà al gruppo misto, anche se in orbita centrodestra non mancano i corteggiamenti specie sponda Sammartino. Al termine della conferenza ha rivolto anche qualche critica al partito e al primo cittadino: "Con la Meloni parlai di sanità e aveva ascoltato con attenzione perché avevo tante proposte. Mi era stato detto che sarei stata inserita nel Dipartimento Nazionale Sanità del partito ma poi non ne ho saputo niente. Alle mie richieste di chiarimento mi dissero che è una cosa che non conta nulla".

"Il sindaco? - conclude - Poteva fare molto di più, anche se c'è stato il dissesto e poi è arrivata la pandemia. La non istituzione della commissione permanente Sanità, la città sporca...Lui non mi ha considerato molto ma lo devo ringraziare per la presidenza commissione Sanità. Ora continuerò a battermi per la città ma non so se mi ricandiderò". 

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