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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Plaia, i rappresentanti dei lidi: "Con sversamenti danno gravissimo: da 20 anni aspettiamo interventi"

La commissione consiliare Urbanistica, presieduta da Manfredi Zammataro, ha invitato due esponenti degli imprenditori balneari i quali hanno tratteggiato le difficoltà dell'ultimo periodo e la mancanza cronica di infrastrutture per la depurazione e per la fognatura

Sversamenti dei canali provenienti dalla zona industriale a mare, mancanza di rete fognaria, distacchi della rete elettrica nel pieno della stagione. Sono solo alcuni dei gravi problemi che i rappresentanti degli imprenditori degli stabilimenti balneari hanno sottoposto alla decima commissione consiliare, presieduta da Manfredi Zammataro. La commissione sta svolgendo un ciclo di audizioni incentrato proprio sulla "questione" Plaia, esplosa quest'anno in maniera virulenta e "risolta" temporaneamente da un provvedimento d'urgenza del tribunale che ha imposto a Sidra la chiusura del canale Arci.

Per il presidente della commissione Zammataro si tratta di "un intervento tampone che limita una situazione che si trascina da anni e per questo serve un ragionamento più ampio al fine di trovare una progettazione definitiva". E' intervenuto Paolo Battiato, del sindacato Base Balneare, il quale ha - allo stesso modo - definito il provvedimento "tampone" e ha sottolineato come siano gli stessi lidi ad occuparsi del trattamento dei reflui vista l'assenza di rete fognaria: "Per un turismo migliore occorre una migliore gestione del territorio e dei nostri spazi".

Santo Zuccaro, in rappresentanza del Consorzio Catania Plaia, è tornato indietro nel tempo - nel 2001 - quando è nata la sigla: "Ci siamo da quando si parlava del Pua ma in merito a tutto ciò di cui la pubblica amministrazione aveva parlato non si è visto nulla. Mentre noi ci siamo attenuti a tutto ciò che ci hanno chiesto. Alla Plaia quello dei canali è un problema antico ma c'è un altro problema che riguarda l'assenza della rete fognaria su viale Kennedy".

L'imprenditore ha infatti spiegato che tutte le strutture - lidi e alberghi - si sono attrezzate per raccogliere e smaltire i reflui con delle ditte specializzate: "La domenica quando ho 3mila utenti mi faccio il segno della croce sperando di arrivare a fine giornata. Se la nostra pozza si dovesse riempire strabordando diventerebbe un grosso problema". Sulla questione degli sversamenti Zuccaro è tranchant: "Noi ci siamo mangiati la faccia con questo problema degli scarichi a mare. Problema che ha favorito altre località rispetto alla nostra e non sappiamo cosa rispondere ai clienti. Ci chiamano chiedendoci se si può fare il bagno o se il mare è balneabile...noi siamo imprenditori e chiediamo alle istituzioni il fare...non possiamo continuare a girare la frittata".

Unanime la richiesta degli imprenditori: salvare la stagione estiva. Dalla parte dei consiglieri sono arrivati gli interventi di Graziano Bonaccorsi (M5S), Giovanni Grasso (Misto) e Sebastiano Anastasi (Grande Catania). Bonaccorsi e Grasso hanno evidenziato l'esigenza di una progettazione complessiva delle reti per la depurazione. "La soluzione non è sbarrare un canale e basta - ha detto il pentastellato - ma serve controllare se vi siano aziende che scaricano illegalmente nei canali. Poi serve attivare Regione e Ministero per la Transizione Ecologica per i progetti su zona industriale e Plaia".

Poi ha concluso Anastasi sottolineando "lo sconforto quando si sentono imprenditori abbandonati a sé stessi e che si rivolgono all'ente che è interfaccia per tutti i problemi: il Comune". "Abbiamo il dovere di mettere in campo tutte le azioni concrete - ha proseguito - in primis con la Sidra verificando la questione delle pompe da attivare immediatamente e sulle responsabilità nella partecipata non farò sconti". Poi Anastasi ha ripreso anche un'altra criticità segnalata dagli imprenditori: spesso l'Enel in piena estate opera distacchi per giornate intere ai lidi poiché deve eseguire lavori. Un grave danno di immagine ed economico per le strutture, quindi il consigliere ha proposto di mettere in campo una interlocuzione anche con la prefettura per evitare che si compiano questi tipi di lavori in estate. D'altronde in alcune zone balneari in Italia vi sono specifiche ordinanze sindacali che vietano, eccetto per le situazioni di estrema urgenza, l'avvio di questi tipi di lavori proprio per non danneggiare l'economia e il turismo. Una progettazione d'urgenza "modello Genova" con il ponte Morandi sarebbe auspicabile vista l'immane quantità di problemi che vive la zona sud di Catania con la gestione delle acque, della depurazione e della fognatura. Ma per una soluzione definitiva si teme che di acqua sotto i ponti ne dovrà passare parecchia.

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