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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Pogliese, Bianco, Emiliano: i probabili scenari del post-voto

A meno di due mesi dal voto il 'gioco' delle alleanza potrebbe ribaltare i risultati e, mentre si aspetta l'ufficialità dei Cinque stelle, i candidati si riuniscono per cercare gli accordi

La sindacatura di Enzo Bianco è agli sgoccioli e mentre in Consiglio comunale va in scena la fine di un'epoca - con gli scranni semi-vuoti e i 'soliti' presenti, sconfortati, che assistono all'ennesimo posticipo per mancanza del numero legale - alle falde dell'Etna si consumano tradimenti e nuove alleanze. Crollato l'impero del Partito Democratico - franato sotto i colpi della segreteria fallimentare di Matteo Renzi - e con un centro-destra forte del conquistato ruolo nazionale di primo piano, in molti sono pronti a saltare sul carro delle 'nuove' signorie della politica etnea. E se, da un lato, c'è chi lo fa tornando nella rassicurante casa di una destra ricompattata, dall'altro si assiste allo 'spettacolo' di deputati eletti tra le file del Pd che appoggiano in modo esplicito la candidatura di Salvo Pogliese. 

I tradimenti

E' questo il caso dell'acese Nicola D'Agostino che, dopo essere arrivato all'Assemblea siciliana militando nel Partito democratico e sostenendo il rettore palermitano Fabrizio Micari come candidato governatore, nel capoluogo ha creato una lista 'civica'. "Catania in Azione", a prescindere dall'ammiccamento del nome ad un universo semantico di destra, è la realtà dentro la quale i 'dagostiniani' si presenteranno al prossimo appuntamento elettorale. E se, fino a qualche giorno fa, il loro posizionamento era ancora incerto, a spazzar via ogni dubbio ci pensa il consigliere comunale Salvo Spadaro che rompe gli indugi e pubblica sulla propria pagina Facebook il fac-simile del suo 'santino' elettorale, dove si legge a chiare lettere "Salvo Pogliese sindaco". Una manovra che, secondo alcuni, non sarebbe imputabile al deputato regionale ma ai suoi uomini, anche quelli interni al gruppo consiliare, che avrebbero imposto il loro secco rifiuto ad un'alleanza con Enzo Bianco. Posizione imbarazzante per D'Agostino, soprattutto dopo aver fatto da sponsor al 'tecnico' Michele Giorgianni nella giunta di Bianco. 

Salvo Pogliese

Il 'coming out' di Spadaro sposta di fatto l'ago della bilancia a favore dell'eurodeputato Salvo Pogliese che, in tal modo, oltre ai suoi alleati 'naturali', incassa il sostegno di un pezzo di ex centro-sinistra, facendo immaginare una possibile vittoria al primo turno. A Pogliese, tuttavia, restano da sciogliere diversi nodi: dai mal di pancia per i ruoli di governo e sottogoverno tutti interni alla coalizione, alla candidatura - ancora non ritirata - del segretario regionale della Lega, Angelo Attaguile. Da un punto di vista politico. Mentre, da quello giudiziario, rimangono pendenti i procedimenti contro di lui - per il caso spese-pazze all'Ars - il coinvolgimento di Attaguile nel recente scandalo che ha portato all'arresto di Salvino Caputo  e la candidatura scomoda di Riccardo Pellegrino, coinvolto anch'egli in un procedimento per reati elettorali.

Enzo Bianco

Ma non solo. Il 'salto' dei Dagostiniani, soprattutto, indebolisce la candidatura del primo cittadino uscente, al quale - di fatto - resta soltanto il sostegno delle anime etnee del Partito Democratico. Nonostante la scelta del vestito 'civico' e dell'assenza del simbolo. Se l'area Cgil - rappresentata da Concetta Raia, Angelo Villari ed il segretario del sindacato Giacomo Rota - e quella del deputato regionale Anthony Barbagallo sono sicuramente con Bianco, tuttavia, c'è chi non sarebbe poi così sicuro che Luca Sammartino si esporrà totalmente a favore del Sindaco. Sarebbe da leggere in questo modo l'assenza di Sammartino in direzione provinciale anche se, a parole, la neo-senatrice Valeria Sudano ha espressamente dichiarato di sostenere "convintamente" la candidatura di Bianco. In tal modo il ballottaggio potrebbe essere più una speranza dei 'bianchiani' che un risultato plausibile.

Emiliano Abramo

Dall'altra parte, in base ai recenti movimenti e ai rumors, la vera 'cronaca di una morte annunciata' - soltanto politica, sia chiaro - è quella della candidatura civica di Emiliano Abramo. Mollato di fatto dai suoi primi sponsor, su tutti il vice-presidente vicario del Consiglio Comunale Sebastiano Arcidiacono, dopo una prima fase di dialogo, il segretario della Comunità di Sant'Egidio perde di fatto il supporto a sinistra della lista Cento passi di Claudio Fava. Dopo una spaccatura interna, infatti, la realtà che fa riferimento a Fava ha deciso di non presentare alcun candidato e di non supportare nessuno. Pochi punti percentuali, vista la presenza ormai soltanto residuale dei partiti dell'universo post-comunista catanese, che contribuiscono però ad erodere ancor di più il quadro delle alleanze di Abramo. Allo stato attuale, con le sole liste interne, Abramo è infatti a rischio soglia di sbarramento. Salvo casi 'inaspettati', come il supporto esterno da parte del Movimento Cinque Stelle

I Cinque Stelle

Un'ipotesi ventilata in questi giorni, ma smentita seccamente da parte degli organismi ufficiali del Movimento che, con una nota, hanno spiegato di voler esprimere un loro candidato, indicato da una votazione interna al meetup catanese. Il nome che sarebbe prevalso tra i grillini è quello di Giovanni Grasso che, per un paio di voti, avrebbe battuto l'avvocato Matilde Montaudo. L'indecisione sull'ufficialità del nome - che dovrebbe avvenire nel fine settimana - ha rallentato di fatto il possibile lavoro in vista della campagna elettorale, ed è attualmente difficile pronosticare un risultato concreto, soprattutto a causa del silenzio tombale in cui si sono chiusi i deputati regionali e nazionali catanesi. Per non parlare degli esponenti locali, sostanzialmente sconosciuti e trincerati dietro una cortina impenetrabile. Sta di fatto che nella sola città di Catania, durante le ultime elezioni politiche di marzo, il Movimento ha raggiunto percentuali bulgare, sfiorando quasi il 50%. Godendo da un lato del voto d'opinione e, dall'altro, dell'attuale posizione dominante a livello nazionale, i pentastellati locali potrebbero quindi giocare una partita di tutto rispetto. 

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