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Sanità, Potere al Popolo contesta Musumeci: "Si stabilizzino i precari"

Il presidente della Regione Musumeci in visita all'Accademia delle Belle Arti e la sezione etnea del partito di sinistra bolla il tutto come "passerella politica, proprio in un periodo in cui i contratti di 9000 lavoratori e lavoratrici della sanità stanno per scadere"

Potere al Popolo contesta la visita di Nello Musumeci a Catania chiedendo di stabilizzare i precari della sanità. Nel corso della visita del presidente della Regione all'Accademia delle Belle Arti sono comparsi striscioni con le richieste rivolte alla giunta regionale. A spiegare i motivi della protesta è Damiano Cucé: "Non possiamo aspettarci molto da una giunta che ha dismesso tutti gli ospedali del centro della nostra città, quando ancora prima del Covid di medicina territoriale non se ne parlava affatto e si procedeva come un treno sui binari del modello ospedalocentrico lombardo, nell'ottica di scoprire sempre più il fianco del Servizio Sanitario Nazionale alla penetrazione del privato nella sanità pubblica".

"Oggi il presidente della Regione Musumeci è all'Accademia delle Belle Arti - continua la nota di Potere al Popolo - a fare la sua bella passerella politica, proprio in un periodo in cui i contratti di 9000 lavoratori e lavoratrici della sanità stanno per scadere. Assunti in emergenza con contratti a tempo determinato, ora rischiano di rimanere senza lavoro. Trattati come fazzoletti usa e getta, chiamati prima eroi e ora abbandonati. Riteniamo assolutamente insufficiente l'impegno assunto dalla Regione nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, assicurati solo da una proroga del contratto con scadenza il 31 dicembre di quest'anno. Proroga che inoltre come denunciato dall'UGL ha scarsa valenza nel momento in cui le aziende sanitarie stanno procedendo in ordine sparso a seconda della loro volontà, rinnovando ad alcuni/e il contratto per qualche mese o addirittura solo per due settimane".

Il partito aveva lanciato una campagna per il rafforzamento della medicina di prossimità: "Siamo fermamente convinti che una sanità pubblica, gratuita, diffusa sul territorio, equa ed universale che garantisca a tutti e tutte il diritto alla salute passi in primo luogo dalle condizioni di chi lavora nelle strutture adibite alla cura delle persone. È per questo che chiediamo a gran voce dignità per gli/le 9000 precari/e della sanità".

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