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Tari a Trecastagni, dopo le polemiche la commissione chiarisce

Scontro tra l'ex assessore Trovato e la senatrice Drago sulla definizione dei costi della tassa sui rifiuti. Con una nota i commissario illustrano l'iter della tariffa

Sulla definzione della Tari a Trecastagni si è accesa la politica. Prima l'ex assessore Trovato aveva puntato il dito contro i rincari previsti per i cittadini nonostante una differenziata al 40% e aveva tirato in causa la senatrice trecastagnese del Movimento 5 Stelle Drago e chiesto l'intervento del prefetto. La senatrice non ha tardato a replicare alle accuse.

Così i tre commissari che guidano il comune in questa fase di transizione hanno fatto chiarezza. In primo luogo hanno fatto riferimento a una procedura di gara per il servizio raccolta rifiuti che era stata sospesa da novembre e che è stata portata avanti "con criteri di trasparenza ad evidenza pubblica".

Per quest'anno il comune, così come scrivono i commissari, ha previsto "una spesa aggiuntiva rispetto a quella del 2018 di 247.000 euro derivati dagli atti della precedente amministrazione".

"La commissione straordinaria é riuscita, con grande sforzo, a mitigare tale maggiore spesa per l'anno 2019, contenendo nel limite massimo di 190.000 euro", aggiunge la nota.

Quindi, concludono i commissari, "nessuna modifica é stata apportata ai criteri e parametri utilizzati negli anni passati sulle tariffe, che subiranno un incremento dovuto esclusivamente al maggior costo dell'appalto in questione". Un costo che deve essere coperto necessariamente dalle quote della Tari.

Così, dopo le polemiche, i commissari auspicano che "tali chiarimenti possano quindi favorire una comunicazione costruttiva e l'esatta conoscenza dei fatti".

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