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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Cappuccini / Via Castromarino

Via Castromarino, Cadili (Pd): "Ai residenti è negato il prelievo dei loro effetti personali"

Diverse le famiglie che ancora non possono avere accesso nelle loro abitazioni per recuperare i loro beni. La denuncia del consigliere del primo municipio

Via Castromarino dopo due anni è ancora un "caso". Di recente i residenti sfollati hanno manifestato il loro malcontento per il trattamento discriminatorio subito: una parte di essi è stata "indennizzata" dalla ditta Cmc tramite l'acquisto dell'immobile - quello pericolante - mentre un'altra parte, pur avendo la casa inagibile, è rimasta a bocca asciutta. Il consigliere del primo municipio Fabrizio Cadili è intervenuto per segnalare il disagio delle famiglie e chiedere un intervento delle istituzioni.

"Nonostante siano passati oltre due anni dalla fatidica notte in cui le famiglie e i residenti di via Castromarino sono stati costretti a evacuare le proprie abitazioni nel cuore della notte perché minacciati dal crollo di una parte dell’immobile, continuano i disagi, le controversie e le angherie che gli ormai ex residenti devono subire - dice il consigliere del Pd -. Se, infatti, la causa contro la Cmc è ancora in corso (la ditta ha acquistato solo una parte dell’immobile di via Castromarino) e sulle eventuali responsabilità del crollo della palazzina decideranno i giudici assegnati, alcuni dei residenti sono ancora oggi vittima di un assurdo e incomprensibile ostracismo da parte della Cmc che, senza nessuna autorità in merito, impedisce agli stessi, per mezzo di lucchetti e grate, di recarsi presso i propri immobili per prelevare gli effetti personali".

Cadili poi attacca: "Il tutto con il consenso pilatesco dell’Amministrazione centrale, che finge di non ricevere email, richieste ufficiali degli avvocati degli ex residenti, e nemmeno risponde alle necessità primarie dei nostri sfortunati concittadini. Dopo ben due anni, alcuni dei residenti hanno ancora mobilio, vestiario e molte altri oggetti più o meno importanti “sequestrati” nelle loro stesse abitazioni. Nonostante abbiano chiesto, fin da quando l’edificio è stato messo parzialmente in sicurezza, di poter accedere per prelevare questi ricordi importanti della loro vita, ciò è stato consentito soltanto ad alcuni ex residenti e negato ad altri. Per quale motivo?".

"Se il palazzo - chiosa il consigliere - è in uno stato di precaria sicurezza ormai da tempo, tanto che ormai l’intera area è diventata un cantiere, perché non viene concesso a tutti i residenti, con l’ausilio e la supervisione dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, di accedere ai loro appartamenti per l’ormai inevitabile trasloco? Prego l’amministrazione centrale di dare al più presto una risposta positiva agli ex residenti. Se ciò non dovesse avvenire celermente, depositerò un’interrogazione ufficiale al Consiglio del Primo Municipio indirizzata all’assessore con delega alla Protezione Civile, Michele Cristaldi e al dottor Marco Romano". Cadili ha promesso di continuare questa battaglia con il Pd e con il gruppo Focus Catania sino a che non verrà permesso ai residenti di rientrare nelle abitazioni.

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