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Venerdì, 29 Marzo 2024
Scuola

Inizia la scuola, prof Palella (Rsu-Cgil): “Ripresa scaglionata nel segno dell'incertezza”

"Le classi quasi sempre alle Superiori non sono state sdoppiate - rileva la docente in servizio presso liceo classico 'Gulli e Pennisi' di Acireale - per cui in alcune scuole abbiamo aule con un picco anche di 29 o 30 alunni. Altro nodo, come differenziare gli ingressi degli studenti in relazione ai trasporti pubblici urbani”

Primo giorno di scuola nel Catanese, alle Superiori, con studenti in festa ed in fila per le misurazioni della temperatura corporea. Tutto senza intoppi, o quasi, per la Prof Pina Palella, rappresentante sindacale unitaria Flc- Cgil, insegnante presso il liceo “Gulli e Pennisi” di Acireale. "Primo giorno di scuola, come è andata? Intanto si è avviato l'anno nel segno di un desiderio di riprendere una socializzazione per studenti e docenti, senza particolari patemi. C'era proprio bisogno di quella fisicità, di quel contatto che in questi due anni di Covid, purtroppo ci sono stati poco e niente. Naturalmente si è entrati a scuola con le nuove regole, quali la Piattaforma dei certificati vaccinali degli insegnanti, con docenti tutti in cattedra, e devo dire che, complessivamente, le cose sono andate bene”.

Prof Palella, ha qualche criticità da segnalare?

“Io ho vissuto questo 'primo giorno' nel mio liceo classico, diciamo in maniera ordinata; così come ho sentito esprimere la stessa sensazione, anche ad altri colleghi in diversi altri Istituti scolastici del territorio etneo. Sia da parte di docenti che degli alunni, non ci sono stati particolari problemi. Fra Ata, docenti, tutto il personale ha presentato il Green pass. Poi, alunni e studenti, diligentemente, hanno atteso le loro misurazioni in fila, con grande desiderio di ricominciare. Rilevo però alcuni elementi che non sono stati congrui con quanto affermato diverse volte, in passato, dai vari ministri della Pubblica Istruzione: le classi ad esempio, molto spesso non sono state sdoppiate, per cui in alcune scuole abbiamo aule con un picco anche di 29 o 30 alunni. Questo soprattutto alle Superiori, dove abbiamo già una fisicità evoluta, per gli studenti vuol dire stare vicini e quindi troppo a contatto. L'idea del metro di distanziamento fra i banchi, non è quindi praticabile. Lo spazio fisico non è adeguato a contenere i numeri alti per classe. Gli spazi scolastici negli Istituti spesso mancano. Ecco, questa è la prima situazione di difficoltà da evidenziare. Anche per motivi di sicurezza sanitaria, che purtroppo è comune”. “Per questo, come sindacato di categoria, abbiamo chiesto di dividere le classi, da tanto tempo a questa parte. A maggior ragione adesso, dopo due anni di emergenza Covid. Per riprendere e recuperare le abilità non servono progetti particolari, sarebbero invece necessarie classi più piccole, con meno alunni. Fissando un tetto massimo, di 21 o 22 elementi. Ciò al fine di lavorare e seguire bene gli allievi, per recuperare il gap nella scrittura, come nel calcolo, eccetera.

Oltre alle “classi pollaio” in periodo di Covid, altro da dire?

“Come secondo elemento critico, evidenzio che il primo giorno di scuola, è iniziato nell'incertezza: di come entrare a scuola; per cui fino all'ultimo momento di oggi, i dirigenti scolastici hanno dovuto predisporre i turni d'ingresso scaglionati. E altro nodo, su come differenziare gli ingressi degli studenti, rispetto ai trasporti pubblici urbani. Sicuramente, rispetto ai due o tre turni d'ingresso, si sarebbe potuto fare già durante l'estate, un piano di potenziamento delle linee urbane di trasporto, verso le scuole superiori, con attenzione alle regole del green- pass. Perché a tutt'oggi, in quasi tutte le scuole, sentendo i colleghi coi quali mi sono confrontata, i dirigenti hanno dovuto operare con un piano orario “A”, “B” eccetera. Insomma, sempre nel segno dell'incertezza. Sicuramente questo non fa bene, all'inizio del corrente Anno scolastico. Per il resto, c'è stato tantissimo entusiasmo per l'inizio in presenza, l'ho letto negli occhi di studentesse e studenti del mio liceo. Ma stessa cosa, anche nei colleghi docenti, nonostante gli svariati anni di lavoro sulle spalle, ore e ore a volte, neanche riconosciute adeguatamente, anche sul piano contrattuale”.

Insegnanti poco gratificati?

“Come sindacalista e come docente, tengo a ribadire che, in questi giorni che precedono l'inizio delle lezioni, abbiamo tutti lavorato, per programmare, analizzare e cercare di eliminare i problemi didattici. Lavoro spesso contrattualmente non adeguatamente riconosciuto. Però ho visto grande gioia di ricominciare, nonostante tutte queste difficoltà, grazie al lavoro e allo spirito straordinario, mostrato da prèsidi, docenti, personale Ata e alunni. Meravigliosi, questi alunni, nella loro sete di conoscenza”. “Spero soprattutto, che ci si possa sedere, noi come Organizzazioni sindacali nei tavoli istituzionali, assieme al Ministero, per dirimere finalmente queste questioni che vano sistemate. I numeri alti degli alunni per classe, incidono sull'andamento didattico. Vogliamo migliorare le cosiddette abilità, competenze e conoscenze dei nostri ragazzi? Per questo scopo è fondamentale snellire le classi”. Per Pina Palella infine, “sarebbe opportuno, in ogni caso, per evitare di ritornare alla Didattica a distanza, o situazioni di Ddi ossia di didattica digitale integrata, che in futuro si provvedesse nelle varie istituzioni scolastiche dei territori, a sottoporre sia il personale sia gli alunni ai tamponi. Perché, anche se è vero che a scuola, siamo per il 99% vaccinati, e a volte lo sono anche gli stessi studenti; potremmo però essere 'positivi' al Virus, senza saperlo. Sarebbe opportuno quindi che si procedesse da parte delle Asp e nelle scuole, ad un monitoraggio periodico e costante”.

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