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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Scuola, quasi il 40% del personale non è vaccinato e negli istituti il distanziamento è difficile

Sono tante le problematiche all'orizzonte per il nuovo anno scolastico. Ne abbiamo discusso con la segretaria provinciale della Flc Cgil Cettina Brunetto che evidenzia: "Servono organici e spazi adeguati"

Secondo gli ultimi dati - contenuti anche nel report digitale del Sole 24 Ore - il 52% del personale scolastico siciliano ha fatto almeno una dose di vaccino ma resta fuori un'ampia fetta che supera il 40% e potrebbe costituire un'insidia per la riapertura degli istituti. La Sicilia, per quanto concerne i docenti e personale Ata, è una delle Regioni fanalino di coda in quanto a vaccinazioni. Si dibatte molto sulla promulgazione di disegni di legge per obbligare i docenti alla vaccinazione, così come accaduto per i sanitari. Nei corridoi della politica nazionale si ventila anche la sospensione del docente che non intende vaccinarsi che sarebbe così sostituito, nella didattica, da un supplente.

La Regione Siciliana punta ai ripari annunciando dei presidi vaccinali davanti alle scuole per invogliare il personale alla vaccinazione. C'è stato uno "scontro" sulla privacy proprio in merito ad una ordinanza della Regione che obbligava gli enti pubblici e, nel caso del mondo della scuola, di dirigenti scolastici a raccogliere i dati dei dipendenti sul loro stato vaccinale al fine di individuare chi non si era sottoposto alla inoculazione per convincerli a tornare indietro sulla loro scelta. Sull'ordinanza è intervenuto il garante della privacy che ha avvertito la Regione Siciliana e tutti i soggetti coinvolti (aziende sanitarie provinciali, datori di lavoro, medici competenti) che i trattamenti di dati personali effettuati in assenza di interventi correttivi, possono violare le disposizioni del Regolamento europeo e del Codice privacy. Secondo poi alcune indiscrezioni, il Governo starebbe valutando di mettere in campo l'obbligatorietà del vaccino per i docenti. Notitizie potrebbero arrivare a giorni con una conferenza del premier Draghi nella quale annuncerà nuovi provvedimenti.

Delle vaccinazioni dei docenti, della ripartenza della scuola e degli atavici problemi territoriali - come la dispersione scolastica - ne abbiamo parlato con  la segretaria provinciale della Flc Cgil Cettina Brunetto. 

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"Innanzitutto mi chiedo come siano stati raccolti i dati e se siano fondati. Mi spiego: ci sono stati svariati open days in Sicilia nell'ultimo periodo e so di tantissimi docenti che ne hanno approfittato. Sono stati conteggiati come mondo scuola o no? Penso sia riduttivo e semplicistico dire che il personale non si vuole vaccinare. Anzi. Siamo stati i primi a vaccinarci e molti con AstraZeneca. Poi sono accaduti quei casi controversi e c'è stato un calo fisiologico e credo che la percentuale sia scesa per questo motivo. I tira e molla su quel tipo di vaccino hanno generato tanti indecisi. Ma credo che per fronteggiare il Covid servano tante altre soluzioni e risposte, invece si parla solo dei docenti vaccinati..."

Ad esempio cosa chiedete come sindacato? Come si fa a ripartire in sicurezza?

"Innanzitutto risolvendo il problema degli organici. Abbiamo 30 alunni per il classe e il distanziamento si può fare soltanto con gli organici adeguati. Un altro capitolo è quello della vaccinazione dei ragazzi dai 0 ai 12 anni per i quali non è prevista vaccinazione, almeno sinora non ci sono consigli del Cts in questo senso. Credo che quindi occorra concentrarsi sui docenti, sulle mobilità specie nelle scuole secondarie di secondo grado, sulle condizioni strutturali delle scuole e sulla ricerca di spazi adeguati".

Come avete percepito l'ordinanza di Musumeci?

"Ha messo in crisi molti dirigenti. E' entrata in uno spazio che attiene allo Stato e infatti il garante della privacy è intervenuto. Non mi appassiona però il discorso vaccino sì o vaccino no. Io l'ho fatto ma credo che la scuola abbia bisogno di una serie di azioni che mancano. Abbiamo chiesto come sigle un incontro con il sindaco metropolitano e gli esponenti istituzionali per confrontarci sulle problematiche delle scuole".

Uno di questi problemi è quello del precariato che non consente continuità didattica...

"Se non si fa una legge organica sul reclutamento e sulla immissione in ruolo di docenti precari da anni che hanno sviluppato esperienza e competenza saremo fermi sempre allo stesso punto. Non servono sanatorie o concorsi disarticolati: serve un criterio per le assunzioni. Come Cgil abbiamo elaborato le nostre proposte e sottoposte al ministero. Tanti docenti con quota 100 andranno in pensione. Altri per via della pandemia e delle sue incertezze hanno deciso di andarci prima. Quindi ci sarà un vuoto che dovrà essere colmato e auspichiamo concorsi, leggi e regole certe e strutturate per le assunzioni con una visione chiara".

L'evasione scolastica tocca picchi molto elevati in città e in provincia, come mai?

"Mi hanno colpito le parole del presidente del tribunale dei minori. Ogni alunno che si perde è possibile vittima delle tentazioni del crimine. Noi dobbiamo evitarlo, non possiamo permettere che i ragazzi che non frequentano diventino manovalanza criminale. E' un problema presente da tempo che si è accentuato. Anche in questo caso cosa manca? L'insegnante. Occorrono insegnanti, organici adeguati per seguire i ragazzi. Come diceva Bufalino: la mafia sarà sconfitta da un esercito di maestri".

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