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Martedì, 19 Marzo 2024
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Curare in casa il Covid-19: pronte le linee guida nazionali, ecco il vademecum della Lombardia

Il Governo dovrebbe a breve pubblicare le linee-guida per i medici generali in modo tale da poter curare quando possibile a casa i malati di Covid-19; nel frattempo la Regione Lombardia si è portata avanti con un documento simile redatto dalla federazione dei medici regionali

In attesa che il Governo detti per tutte le regioni italiane delle 'linee guida' per il trattamento da casa da Covid-19, un documento del genere è stato redatto dalla Federazione Regionale degli ordini dei medici e dei chirurghi della Lombardia con la consulenza del professor Galli, primario di Malattie Infettive all'Ospedale Sacco di Milano. 

Possibili linee guida nazionali (è presente ancora una bozza del Protocollo che dovrà essere emesso)

L'obiettivo è quello di diminuire la pressione sugli ospedali attraverso il monitoraggio e la gestione dei pazienti a domicilio.

I medici di medicina generale potranno in collaborazione con le Unità Speciali di continuità assitenziale seguire i pazienti Covid-19 a domicilio, indicare il trattamento farmacologico più a adatto e monitorare a distanza alcuni parametri. 

Sarà anche lo stesso medico di medicina generale a dover indicare quando il paziente non potrà più essere curato a casa ma dovrà essere portato in ospedale. 

Covid-19 - Trattamento medico da utilizzare

Sintomi febbrili - Paracetamolo

Quadro clinico più aggravato -Antinfiammatori

Emergenza - Cortisonici

No agli antireumatici ed agli antibiotici, eparina solo per le persone che hanno difficoltà a muoversi 

Covid-19 - Stato delle infezioni 

Infezione lieve - Paziente ha la febbre ma niente dispnea o alterazioni radiologiche

Infezione moderata - Il malato ha polmonite con evidenza radiologica ed ossigenazione del sangue su valori di soglia

Infezione severa - Ossigenazione al di sotto della soglia, alta frequenza respiratoria e vi sono infiltrazioni polmonari

Malattia allo stadio critico - Presenza di insufficienza respiratoria, shock settico o insufficienza multiorgano

LOMBARDIA

Classificazione dei pazienti

Caso accertato: soggetto con tampone molecolare o antigenico positivo

Caso sospetto: paziente con sintomi compatibili con Covid-19 con esito tampone non ancora non effettuato o soggetto con esito tampone negativo ma con molta probabilità di infezione perchè venuto a contatto con soggetto con infezione accertata da Covid-19

Trattamento medico dei sintomatici

Paracetamolo per il trattamento della febbre

Effettuare una abbondante idratazione orale

Solo se necessario (interferenza con il sonno) prendere dei sedativi per la tosse

Tosse e dispnea possono anche migliorare con l'auto-pronazione

Se è presente diarrea, evitare in ogni modo trattamenti che possono ridurre la motilità intestinale ed idratarsi sempre in modo corretto

Non ha mostrato alcun vantaggio la somministrazione di antiretovirale o di antibiotici come l'azitromicina e l'antimicrobico/immunomodulante idrossiclorochina

E' risultata essere spesso efficace una terapia steroidea con desametasone (Soldesam) in quei pazienti con malattia grave (insufficienza respiratoria che necessita di ossigenoterapia o ventilazione), ossia in quei pazienzi con una saturazione minore di 94 o con 5-7 giorni di febbre con richiamo polmonare o con polmonite diagnosticata con ecografia polmonare

Nei pazienti con età superiore a 65 anni, con BMI maggiore di 30, con allettamento ed immobilizzazione prolungata, con ipercoagulabilità congenita o pregressa trombosi venosa profonda o tromboembolia polmonare, recente intervento chirurgico, gravidanza, presenza di cateteri venosi centrali si considera plausibile una profilassi antitrombotica con l'utilizzo di eparina a basso peso molecolare 

E' fortemente raccomandata la vaccinazione antinfluenzale, soprattutto nei soggetti che hanno un'età superiore ai 60 anni e che fanno parte del piano nazionale di vaccinazione

Allo stesso tempo è raccomandata anche la vaccinazione antipneumococcia sempre nei soggetti con età uguale o superiore a 65 anni o nei soggetti che comunque rientrano nel piano nazionale vaccinale

E' preferibile valutare caso per caso la possibilità di effettuare una ossigenoterapia domiciliare e non ospedaliera nei soggetti che hanno una bassa probabilità di progressione della malattia

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