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Giovedì, 25 Aprile 2024
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San Cristoforo, riqualificare luoghi e costruire Tavoli di Pace attraverso l’arte

È questa la fotografia “a colori” che ieri il quartiere storico di Catania, ha restituito alla città per l’inaugurazione del Murale “La Donna Bendata”

Quando l’arte incontra le periferie per animarle e renderle dei luoghi dove crescere nel segno della bellezza e della legalità, la strada non può che essere quella giusta. Quando da questa vivacità si costruiscono dialoghi di pace - e quindi di speranza - che includono chi si sente escluso, lo scenario non può che essere quello di una Comunità coesa.

È questa la fotografia “a colori” che ieri San Cristoforo, quartiere storico di Catania, ha restituito alla città per l’inaugurazione del Murale “La Donna Bendata”. Un pomeriggio di festa promosso da Spazio 47, Hub di Prossimità della Fondazione Èbbene, che insieme alla Fondazione Stella Polare gestisce il polo educativo in via Villa Scabrosa. Proprio all’esterno della struttura un grande disegno donato dall’artista Mikahil Albano che simboleggia i legami e le connessioni tra persone e territorio, tra accoglienza e integrazione. Istituzioni, famiglie, bimbi, operatori e volontari insieme, in strada, tra le viuzze del quartiere Angeli Custodi per viverlo, animarlo, vederlo con occhi e pensieri nuovi: quelli che fanno della bellezza e della rigenerazione la chiave per un futuro che va costruito includendo tutti, ricostruendo legami sociali.

Una scelta, quella che Spazio 47, Èbbene e Stella Polare compiono ogni giorno: rendere il centro aggregativo del comune di Catania un luogo aperto e di confronto tra tutti, tra uguali, tra diversi. A dare ritmo a questo pensiero la volontà di aderire alla campagna nazionale #abbraccioperlapace e di essere a Catania promotori di un Tavolo per la Pace. A fare da testimoni Ludmilla, donna ucraina arrivata in italia da pochi giorni che insieme ad altre 22 persone è stata accolta al polo di San Cristoforo, e Anton, giovane russo nel nostro Paese da quasi un anno.

I protagonisti hanno avviato il tavolo in strada, davanti all’ingresso del centro, leggendo nelle loro lingue i versi della poesia di Gianni Rodari “La Pace”. “Ci sono cose da non fare mai, né di giorno, né di notte, né per mare, né per terra, per esempio, la guerra”, ha detto Malek, bimba marocchina, recitando il testo in italiano ai suoi compagni di gioco. «Abbiamo scelto di unire arte e pace, affiggendo una targhetta permanente che racconti il senso di questa giornata - ha detto Marco Barbarossa, presidente di Spazio 47 - perché crediamo che il Centro aggregativo sia un Luogo dove costruire ogni giorno coesione sociale e un lavoro corale tra famiglie, istituzioni, operatori, realtà associative ma anche cittadini e giovani».

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