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Venerdì, 19 Aprile 2024
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I trapianti da donatore vivente sono una valida alternativa al trapianto da cadavere

La donazione da vivente riduce i tempi d’attesa e impedisce che la salute del paziente che ha bisogno del trapianto peggiori

Anche in vita si possono donare gli organi. Forse non tutti lo sanno, ma solo in Italia sono più di 300 gli interventi annuali che riguardano le donazioni da vivente di rene e fegato (fonte: Centro Nazionale Trapianti).

Trapianto di fegato da donatore vivente

Perché si sceglie questa strada? Un motivo è facile da intuire: non ci sono abbastanza organi per tutti i pazienti in attesa di trapianto. La donazione da vivente permette infatti di ricorrere al trapianto senza dover aspettare (avviene tra consanguinei o familiari, come marito e moglie), riducendo di molto le possibilità che nel frattempo la salute del paziente peggiori.

Nello specifico, il fegato ha una grande capacità di rigenerarsi: una volta asportata una porzione dal donatore, ricresce nella persona trapiantata e in tre-quattro settimane dall’intervento raggiunge le dimensioni originarie. Inoltre, sono minori i rischi d’ischemia dell’organo (cioè i casi in cui manca l’apporto di sangue).

Durata dell’intervento e rischi

In Sicilia, IRCCS ISMETT-UPMC è l’Istituto che si occupa della cura e della ricerca delle insufficienze terminali d’organo. Considerato un centro d’eccellenza nel settore dei trapianti, qui sono attivi i programmi che riguardano i trapianti di rene e di fegato da donatore vivente, anche su paziente pediatrico.

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Come ogni intervento chirurgico, anche il trapianto di fegato può avere complicazioni. Secondo le statistiche, i problemi possono insorgere nel 30% dei casi. Parliamo, comunque, di complicazioni lievi nella maggioranza dei casi.

I chirurghi incidono una parte piuttosto ampia dell’addome: in questo modo possono prelevare in maniera sicura la porzione di fegato da trapiantare. La durata dell’operazione si attesta solitamente intorno alle 8 ore per il donatore e alle 10 ore per il trapiantato, con un tempo di ospedalizzazione di circa una settimana.

Trapianto di rene da donatore vivente

Per quanto riguarda il rene, ISMETT partecipa al trapianto in modalità cross-over, rendendo possibile l’operazione anche nel caso in cui tra chi dona e chi riceve ci sia incompatibilità immunologica.

Grazie alla chirurgia laparoscopica, poi, il decorso post-operatorio per il donatore è meno doloroso e il paziente può recuperare più facilmente, passare meno tempo in ospedale e tornare più velocemente alla sua vita di sempre.

Trapianto di rene e fegato pediatrico

In ISMETT sono attivi anche i programmi di trapianto di rene e fegato da donatore vivente pediatrico. Nel caso del trapianto di rene questo è un grande vantaggio, poiché permette di realizzare l’intervento prima che venga avviata la dialisi.

Il trapianto di fegato pediatrico da donatore vivente è ugualmente una grande occasione per ridurre gli enormi tempi di attesa delle liste.

Come si sceglie il donatore

Molti si chiedono “come si sceglie il donatore?”. Donare un organo è una scelta personale, altruistica e slegata da qualsiasi fine che non sia la salute del trapiantato. Per questo si valuta attentamente, secondo criteri rigidi, il possibile donatore, attraverso esami del sangue, strumentali, visite specialistiche per individuare eventuali anomalie, colloqui psicologici.

La documentazione prodotta sarà poi valutata da una commissione medica indipendente: un passaggio necessario e obbligato per ottenere l’autorizzazione finale al trapianto.

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