Fallimento del Calcio Catania, il Comune: "Rabbia e impotenza ma lavorare per rinascita"
In merito alla decisione del Tribunale di dichiarare decaduto l’esercizio provvisorio della gestione del club rossoazzurro il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi con tutta la giunta ha invitato a guardare avanti
Dopo l'annuncio definitivo del tribunale e la conseguente esclusione immediata dal campionato l'amministrazione comunale è intervenuta con il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi che in una nota ha racchiuso gli "umori" della città.
“Ai comuni sentimenti di delusione e sconcerto - dice Bonaccorsi - per la cessazione dell’esercizio provvisorio del ramo d’azienda del Calcio Catania e l’estromissione dal campionato di Lega Pro, dobbiamo associare un sentito ringraziamento a Mister Baldini, al Direttore Pellegrino alla rosa dei giocatori della prima squadra, ai tecnici e ai ragazzi del settore giovanile, che in questi tribolati mesi, malgrado tutto, hanno indossato con orgoglio la maglia rossazzurra, vessillo di una tradizione lunga 76 anni".
"Alla rabbia e al senso d’impotenza per le tante contraddizioni di questa vicenda, tuttavia - prosegue la nota - è doveroso fare prevalere la lucidità di pensare a quanto sia indispensabile unire le forze cittadine, ciascuno secondo la propria parte, per non disperdere l’inestimabile valore della passione calcistica catanese che da tante generazioni si tramanda e di cui il sindaco Pogliese si è sempre fatto interprete generoso. Ora più che mai dobbiamo ritrovare il senso più autentico dello Sport che significa rispetto, unione e forza ma anche autocontrollo, per rialzare la testa e non farci inghiottire dallo scoramento per la pesantissima batosta".
"Non lo merita anzitutto l’insuperabile tifoseria catanese a cui vanno sentimenti di gratitudine e riconoscenza per avere sempre sostenuto la squadra della Città, malgrado le amarezze degli ultimi anni. E’ ora di riconoscersi tutti insieme nella missione di fare rinascere il Calcio a Catania, più forte nei fondamentali economici e più saldo nei valori etici e sportivi, analogamente a quanto accaduto in tante altre realtà italiane, per esempio il Parma e la Fiorentina e altri club calcistici come il Palermo e il Bari”, conclude la nota di Palazzo degli Elefanti.