Catania, il saluto dei tifosi al mister e alla squadra a Torre del Grifo
Una grande emozione, l'ennesima, di questi giorni convulsi: l'incontro commosso dei tifosi con chi ha onorato la maglia e il campionato sino all'ultimo
Centinaia di tifosi del Calcio Catania, il giorno seguente il dramma sportivo che ha colpito la città, sono andati a rendere onore a chi ha rispettato nonostante le difficoltà la maglia e i coloro rossoazzurri. Nella prima domenica senza partite i supporter si sono recati a Torre del Grifo per salutare e ringraziare lo staff e i calciatori. Un ultimo saluto pieno di emozioni e di sentimenti con mister Baldini commosso che si è intrattenuto con i tifosi dicendo loro: Noi abbiamo semplicemente onorato la maglia fino all'ultimo. Siete voi i custodi di questa fede, non permettete più che accada quanto è successo".
Un discorso che ha toccato le emozioni dei presenti che, di certo, ricorderanno sempre con gratitudine quanto mostrato da questo gruppo di calciatori. Una storia, quella del Calcio Catania matricola 11700, che termina dopo decenni di emozioni come quella imperitura scandita da Sandro Ciotti nel 1961 con quel "Clamoroso al Cibali" che sancì la vittoria contro l'Inter. Senza poi dimenticare i tanti campionati di Serie A negli anni Sessanta, l'epopea Massimino, le lotte tra Lega e Tribunali, le decine di giocatori rimasti nei cuori dei tifosi sino alla parabola Pulvirenti con diversi anni nella massima serie e poi il declino, l'inchiesta "I treni del gol" e il purgatorio lega Pro.
Il resto è storia recente e resta l'amarezza. Una nota dell'Ussi, l'Unione stampa sportiva della FNSI, recita così: "L'estromissione al campionato del Catania calcio offende profondamente l'intera comunità non solo sportiva catanese". Secondo l'Ussi i tifosi "pagano il prezzo di gestioni insensate e degli assalti di avventurieri che a Catania sono venuti a cercare facile fama e passerelle illuminate approfittando della buona fede di chi crede, e ha creduto fino in fondo, che una società calcistica con un illustre passato come quella rossazzurra debba rappresentare degnamente una delle pià grandi città italiane. Oltre all'incalcolabile danno di immagine, bisogna adesso fare la conta di quanti posti di lavoro vanno persi: dai giocatori alle maestranze, dall'indotto ai professionisti che si sono adoperati perche' la storia del Catania calcio non si concludesse in modo così vergognoso".
L'Ussi fa un appello ai giornalisti, "che hanno sempre seguito con la massima attenzione le vicende calcistiche ed extracalcistiche della societa' rossazzurra" e a cui spetta adesso "il compito di raccontare un fallimento che non è e non puo' essere solo sportivo, ma che merita certamente l'attenzione della magistratura".