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Catania, futuro appeso a un "fondo": debacle Sigi e scialuppa Torre del Grifo

La situazione debitoria continua a essere una zavorra. Una ricapitalizzazione è attesa da tempo, ma ad oggi la Sigi non ha dimostrato la forza economica strutturale per andare avanti. Si resta appesi a un gruppo estero per evitare il fallimento, ma resta sullo sfondo l'udienza Catania Servizi. Affitto Torre del Grifo, invece, soluzione tampone per ottemperare alle scadenze

Nata come un'operazione dalla valenza sociale, salvataggio dei creditori da un lato, tutela e salvaguardia dei lavoratori dall'altro, l'avventura Sigi al timone del Calcio Catania si è trasformata piano piano in una triste commedia. Il finale potrà dire se commedia resterà o meno. La situazione debitoria continua a essere una zavorra, i creditori privati attendono alla finestra col passare delle stagioni, già un anno e mezzo quasi dal 23 luglio 2020, il dialogo con quelli istituzionali si è arenato dopo essere sfumata la trattativa con Tacopina.

Intanto le spese di gestione sportiva, spese di ordinaria amministrazione, sono una montagna da scalare insormontabile per la proprietà attuale, che ha già bucato la scadenza della mensilità di agosto relativa agli stipendi. La messa in mora dei giocatori impone un pagamento degli stessi per evitare che possano svincolarsi, inoltre andrà anche rispettata la scadenza relativa a dicembre, altro bimestre di stipendi, per evitare addirittura l'estromissione dal campionato.

Ma da quali risorse attintigere? Una ricapitalizzazione è attesa da tempo, ma il gruppo di soci che formano la Sigi ad oggi non ha dimostrato di avere la forza economica strutturale per mandare avanti una gestione di una società di calcio senza affanni. Il cambiamento dello.statuto ha dato nell'ultimo periodo maggiore potere decisionale a Nicolosi, maggiore azionista Sigi, che adesso prova a giocare la partita Torre del Grifo, in cantiere ci sarebbe l'affitto di gestione di Torre del Grifo da cui attingere liquidità per le scadenze da ottemperare.

Potrebbe esserci un'altra possibilità per cambiare le sorti del club etneo e questa porterebbe ad un interlocuzione con un gruppo estero, con le parti che avrebbero già imbastito i primi dialoghi. Il gruppo avrebbe sul piatto un investimento importante che andrebbe a coinvolgere anche la foresteria di Torre del Grifo e l'impianto "Turi Guglielmino" di Mascalucia, il quale spetta al Catania ristrutturare dopo aver perso la causa con il comune pedemontano ed eventualmente poi gestire una volta compiuti i lavori. Tutto questo avrebbe il sapore dell'ultima chance disperata, anche se dietro l'angolo resta l'udienza relativa alla Catania Servizi, il 9 novembre, e anche da questo punto di vista qualsiasi investitore scruta l'evolversi della vicenda, anche il gruppo in questione.

La soluzione affitto di gestione di Torre del Grifo resta una scialuppa di salvataggio in ottica scadenze e stipendi, ma che potrebbe non evitare che la navi affondi. Si resta appesi a un "fondo" per evitare il fallimento, attendendo l'eventuale evolversi. Il Catania vive con grande agonia questo inizio di stagione.

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