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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il punto

Catania, vittoria emblema dell'appartenenza e della volontà: domenica c'è il Licata

Il successo con il San Luca porta le firme di due simboli della "catanesità": da una parte Francesco Rapisarda, nato alle pendici dell'Etna, e dall'altra Andrea Russotto, ormai un figlio adottivo della città. Gioia per i tre punti portati a casa e valutazioni sulle condizioni fisiche di alcuni calciatori infortunati

Il match contro il San Luca è andato in archivio facendo registrare una importante vittoria di misura per il Catania contro la squadra allenata da Ciccio Cozza. Un successo maturato con merito, anche se il gioco della compagine rossazzurra non è ancora quello che il suo tecnico e l'intera città vorrebbero. In particolare è mancato il cinismo giusto per chiudere i giochi, ma di certo i padroni di casa hanno costruito molte più occasioni degli avversari. A siglare le due reti utili ai fini del risultato sono stati altri due giocatori legati a Catania. Uno di questi, Francesco Rapisarda è nato proprio alle falde dell'Etna, mentre Andrea Russotto è ormai un figlio adottivo della città dell'elefante. L'inizio di questa nuova era calcistica si arricchisce così di simbolismo e s'impregna della storia del Calcio Catania con cui si vuol segnare una continuità, nonostante il fallimento. Per scrivere nuove pagine di storia positive, non c'è tempo però per restare ancorati al passato: lo sa bene il gruppo così come lo staff guidato da mister Giovanni Ferraro, applicato nella ricerca della ricetta giusta per continuare a vincere e convincere.

Per far sì che questo avvenga bisognerà analizzare anche gli aspetti che non hanno funzionato a dovere al "Massimino": bisogna ambire ad una migliore fluidità di manovra, stare attenti a non cadere nel tranello del nervosismo in campo e trovare il colpo spietato sottoporta per incanalare prima i giochi sulla via del successo. Non solo, il tecnico rossazzurro dovrà anche valutare la condizione fisica di alcuni componenti della squadra. Primo su tutti Gianluca Litteri che ha subito uno stop che potrebbe tenerlo fuori per diverse settimane. Una tegola cui la società comunque ha voluto immediatamente rimediare, e per questo la presenza di Vincenzo Sarno allo stadio, mercoledì, è più di una semplice circostanza. Anche Jefferson deve trovare la giusta condizione fisica. Pino da valutare, Scognamiglio si è fermato subito dopo essere arrivato a Catania e ne avrà ancora per un bel po'. Ma scalpitano anche altri giocatori là davanti, come Giuseppe Giovinco, che aspetta di avere una chance per giocarsi le proprie carte e ritagliarsi uno spazio. Nell'ultima partita Manuel Sarao e Giuseppe De Luca non hanno convinto appieno, trovando pochi spazi ma non lesinando comunque corsa e massimo impegno. Meglio Marco Chiarella che si è saputo destreggiare tra le linee trovando anche spazio per qualche buona opportunità sottoporta, poi non sfruttata. 

Adesso un'altra trasferta, sempre in terra siciliana, sul campo del Licata. Altro appuntamento ostico che il Catania non vuole ovviamente steccare, portando con sè ancora una volta il pubblico delle grandi occasioni (anche fuori casa) e il talismano della catanesità: la voglia di risorgere dalle proprie ceneri e di farlo imponendo la propria forza e uno spirito più forte delle avversità.

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