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Lago Maggiore Marathon, ottimo piazzamento del catanese Pafumi

Lavoro, sudore e costanza. Queste le componenti che hanno permesso all'atleta etneo di ottenere l'undicesimo posto assoluto nel campionato italiano: "A Catania l'atletica è poco praticata e il nostro Campo Scuola di Picanello andrebbe ristrutturato"

Lavoro, sudore e costanza. Sono le componenti, spesso dimenticate, che stanno dietro un risultato sportivo. Soprattutto in una disciplina come la maratona: 42 kilometri e 195 metri da condurre con la gambe, ma soprattutto con la testa, in modo da avere la giusta strategia per portare a termine la gara e superare la fatidica soglia di fatica. Tutte componenti che Enrico Pafumi, catanese, ha dovuto utilizzare per piazzarsi all'undicesimo posto assoluto in occasione del campionato italiano disputato il 6 novembre a Verbania, sulla sponda occidentale del Lago Maggiore.

CataniaToday ha deciso di intervistare Pafumi e approfondire una realtà come quella dell’atletica, soprattutto a livello locale.

Hai percorso l’intera maratona in 2 ore 40 minuti e 49 secondi. Quali allenamenti hai affrontato per arrivare a questo risultato?
"Quest’anno ho iniziato la preparazione specifica alla gara il 2 agosto. Rispetto agli anni passati, dove trascorrevo le prime settimane in altura, ho deciso stavolta di allenarmi con temperature elevate, sostenendo sessioni di allenamento nel mese di agosto. Agnone Bagni, lungomare di Catania e talvolta Nicolosi: questi i luoghi dove ho portato avanti la preparazione nel mese più caldo dell’anno. Settembre e ottobre li ho invece trascorsi allenandomi al lungomare, da Catania fino ad Acitrezza"

L’atletica ricopre la tua vita a 360 gradi. Anche nell’ambito del tuo lavoro, giusto?
"Svolgo l’attività di posturologo e coniugo l’attività di trainer, tecnico e preparatore atletico Fidal e Fit. Sono inoltre consigliere provinciale Fidal da 4 anni"

E il tempo per allenarti dove lo ricavi?
"La passione per questo sport mi porta a svegliarmi presto per poi affrontare la mia giornata lavorativa. Gli allenamenti bigiornalieri li svolgo uno alle 6 di mattina e l’altro alle 18. Una carica in più riesce a infonderla anche mia moglie Gisella: una fortuna per me essere sposato con lei, che è appassionata di questo sport ed è runner da pochi anni e quindi capisce e supporta le mie scelte ogni giorno"

Il quadro dell’atletica a Catania in questo momento?
"Come detto prima, in virtù della carica di consigliere Fidal che ricopro, si sta cercando, in concerto con il Presidente e il Comitato, il Fiduciario e i vari collaboratori di andare a migliorare alcuni aspetti organizzativi e normativi quali le gare su strada (Grand Prix provinciale), e tutte le gare istituzionali giovanili per le categorie esordienti, ragazzi  cadetti, tramite un progetto che ha portato un incremento dei tesserati in provincia. Purtroppo l’atletica a Catania è ancora poco praticata e poco conosciuta. Abbiamo un Camposcuola a Catania che da anni deve essere ristrutturato, viste le condizioni della pista, e che quindi non è un “richiamo”per i cittadini”. Mentre ci sono realtà come Misterbianco, Zafferana, Nicolosi dove gli impianti sono molto frequentati e ben gestiti con piste e pedane all’avanguardia"
 

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