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Volley, Luigi Pulvirenti racconta la sua Saturnia: "Catania risponde alla grande, il nostro progetto si consoliderà nel tempo"

Luigi Pulvirenti, presidente della Farmitalia Saturnia, squadra catanese in lotta per la promozione nel campionato di Serie A3 di pallavolo maschile, traccia un bilancio dopo nove successi (consecutivi) e due sole battute d'arresto: "Il PalaCatania è un gioiello, la città ci ha dato risposte positive"

Un ruolino di marcia importante in un campionato nazionale di volley sta facendo parlare in tutta Italia di Catania. Il mondo della pallavolo celebra la Farmitalia Saturnia, realtà della Serie A3 di pallavolo maschile che sta impressionando gli addetti ai lavori per l'efficiente organizzazione societaria e la forza della squadra guidata da Waldo Kantor che, fino a questo momento, in stagione ha conquistato nove successi (consecutivi) e due sole battute d'arresto. Anche gli appassionati catanesi sono sempre più vicini al progetto rossazzurro che guarda lontano, costruendo giorno dopo giorno una macchina organizzativa e una struttura sportiva che potrebbe sostenere anche categorie superiori. Ne abbiamo parlato con il presidente della Saturnia, Luigi Pulvirenti. 

La stagione pallavolistica è entrata nel vivo e la Saturnia sta dimostrando di avere dei numeri da categoria superiore. La sconfitta nel match di esordio tra l'altro sembra aver dato la scossa giusta ai ragazzi. Quanto è soddisfatto del cammino della squadra?

"Siamo molto soddisfatti non soltanto dell'andamento del campionato, quello è abbastanza ovvio ma soprattutto dell'approccio che la squadra ha avuto dopo la battuta d'arresto iniziale contro il Modica. In primis per la presa d'atto di un fatto forse banale ma altrettanto reale: in questo campionato bisogna giocare bene contro tutte le squadre e avere rispetto e considerazione di tutti gli avversari perché se si scende poco dal proprio livello massimo di gioco si corre il rischio di perdere contro tutti. La squadra ha maturato questa mentalità ed è riuscita a tradurla in campo grazie anche al fatto che, in settimana, lavora molto bene in palestra agli ordini di mister Kantor e dello staff tecnico. Non soltanto per la qualità dei titolare ma anche e soprattutto perché il nostro roster è composto da 13 giocatori tutti titolari che consentono un lavoro in settimana di altissimo livello e che poi si traduce in campo nel rendimento della squadra che si sta mettendo in mostra fino a questo momento".

C'è ancora tanto da giocare e da faticare. Quali sono gli ostacoli più difficili da superare per arrivare al traguardo e cosa teme di più di questa stagione sportiva?

"Ancora siamo a solo un terzo del campionato che non prevede la promozione diretta, quindi, oltre la regular season dovranno essere disputati i playoff per quanto quest'anno il regolamento sia parzialmente cambiato dando alle due prime dei due gironi, settentrionale e meridionale, la possibilità di giocarsi in uno spareggio diretto uno dei posti in palio per la promozione. La vincente di questo primo spareggio, che si disputa alla fine del campionato tra le due prime classificate, va in Serie A2 e la perdente rientra nei playoff della semifinale. Parliamo, quindi, di un campionato che ancora è lunghissimo, dove oltre a dover fare i conti con degli avversari che sono molto strutturati per poter competere fino all'ultimo momento (nel nostro girone parlo di Aversa, Bari, Tuscania, Ortona, Palmi ma anche Casarano che è una formazione molto giovane e nell'altro raggruppamento Pineto, Fano e Garlasco sono formazioni attrezzate per fare molto bene), dobbiamo guardare soprattutto a noi e alla nostra capacità di saper mantenere questa condizione atletica e questo tipo di gioco fino alla fine del campionato. Se esprimiamo il nostro miglior livello come ora possiamo vincere contro chiunque".

Catania, tempo fa, vantava una tradizione importante nella pallavolo. Oggi che risposte arrivano dalla città che assiste allo sviluppo di questa brillante realtà sportiva?

"Noi assistiamo a un costante allargamento dello zoccolo duro dei tifosi che vengono a vedere la partita al PalaCatania ma anche tantissima gente che segue la nostra attività. Ne abbiamo riscontri tutti i giorni: sono tantissime le persone anche non appassionate di pallavolo che chiedono a me, agli altri dirigenti, ai giocatori o allo staff tecnico del campionato, fanno dei complimenti per come sta andando la stagione. Quindi c'è un grandissimo interesse grazie anche al fatto che gli organi di informazione ci stanno seguendo in maniera davvero encomiabile. Ovviamente la speranza è che tutto questo interesse si possa tradurre in maggiori presenze al PalaCatania. Sappiamo che, nelle partite che contano, il pubblico di Catania risponde sempre alla grande. Siamo, quindi, consapevoli che nel girone di ritorno, nella Coppa Italia e nei playoff - ovviamente sperando di entrarci subito a partire dalla finale riservata alle prime - avremo il grande pubblico dalla nostra così come è stato l'anno scorso (ricordo i 2.500 spettatori della semifinale contro Macerata e i 3.500 della finale contro Grottazzolina, numeri che non sono da 3 e nemmeno da 2 ma da superlega".

Lo scorso anno l'amarezza dell'obiettivo sfuggito ad un passo dal suo raggiungimento: cosa vi ha insegnato quell'esperienza?

"Noi l'anno scorso eravamo partiti per fare bene e abbiamo fatto benissimo perché non eravamo una squadra accreditata alla possibilità di arrivare in finale e, invece, ci siamo riusciti portando a Gara 3 quella che da tutti era considerata la corazzata della Serie A3 dello scorso anno, Grottazzolina. Di certo l'amarezza è stata tanta perché ci avevamo creduto e comunque il traguardo è sfumato all'ultima curva. Ovviamente abbiamo anche tratto i giusti insegnamenti dall'aver perso la finale. Abbiamo rinforzato la squadra e, soprattutto, il progetto societario perché è soltanto costruendo una società solida che sia già organizzata per poter accettare la sfida della categoria superiore (quindi in questo caso dell'A2) che si garantisce la possibilità di durare nel tempo. Questo è quello che forse è mancato in qualche esperienza del passato. È il terzo anno che facciamo la Serie A e abbiamo degli obiettivi di crescita importanti, una programmazione già stilata per le prossime due stagioni, tante realtà imprenditoriali importanti del nostro territorio ma anche brand nazionali si stanno avvicinando. Naturalmente ringraziamo loro e i nostri sponsor di vecchia data presenti dall'inizio di questo percorso. Stiamo cercando di camminare su questa strada. Ogni anno aggiungiamo un tassello alla nostra organizzazione. Oggi posso dire che la Saturnia è organizzata a tutti gli effetti come una società professionistica di buon livello".

La città etnea sarebbe pronta, oggi, a supportare una squadra di volley in massima categoria? 

"Catania adesso ha le strutture, perché il PalaCatania è veramente un gioiello. Ma ci sono anche tante palestre scolastiche molto belle nel nostro territorio. Oggi invece noi dal livello della pallavolo catanese degli anni '80 siamo distanti perché i paragoni con quel tempo non reggono (all'epoca si lottava per lo scudetto, per posizionamenti di altissimo livello in Serie A1) e noi stiamo disputando una Serie A3, con molta timidezza e stando con i piedi per terra stiamo cercando di proporci per un discorso di vertice che però non abbiamo ancora raggiunto. Le strutture ci sono, il pubblico sicuramente c'è. Noi abbiamo delle buone risposte anche dal tessuto imprenditoriale in un coinvolgimento che avviene per gradi. Quest'anno siamo riusciti a mettere assieme un budget importante per una Serie A3. Se dovessimo essere promossi nella categoria superiore cercheremo nell'arco di qualche stagione di consolidarci e di mettere assieme un budget per essere competitivi nella categoria superiore. Secondo me in questo modo, procedendo per step, si consentirà anche alle imprese che in questo momento ci guardano con simpatia ma ancora non sono impegnate oppure quelle che già lo sono ma vorrebbero impegnarsi di più, di avere il tempo per maturare questa scelta. Poi ovviamente dire oggi se Catania è pronta per la Superlega, per noi è prematuro fare una valutazione perché intanto non è detto che riusciremo mai ad andarci e poi perché vogliamo e dobbiamo concentrarci sull'obiettivo stagionale che è quello di essere promossi in Serie A2 ma anche arrivare alla finale di Coppa Italia e possibilmente vincerla".

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