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Venerdì, 29 Marzo 2024
Volley

Papiro Fiumefreddo ancora battuto, Palermo passa in tre set

Continua il momento difficile per la squadra catanese che non riesce ad imporsi nemmeno sulla Re Borbone Saber

La quinta sconfitta consecutiva lascia l’amaro in bocca. E non poco. La Re Borbone Saber Palermo torna nel capoluogo siciliano con un carico in più di fiducia e la terza vittoria di fila (3-0, 24-26, 20-25, 22-25), violando il Pala Amendola. Ancora una volta il sestetto fiumefreddese gioca a corrente alternata, nonostante la straordinaria cornice di pubblico a supporto.
Splendido il sestetto locale nel primo set sino al 22-17, quando interrompe la linea in ricezione, subendo un break di 7-0 sul servizio di Marco Lombardo e non riuscendo dopo aver siglato il 24 pari a chiudere il set. Incerto in diverse fasi dei successivi due. In generale, trend di partita delinea questa mancanza di continuità che non consente di sbloccare la situazione di classifica e, soprattutto, di fare fiducia a tutta la squadra giovanissima (media età 22 anni) che attraversa un momento difficile.
Purtroppo, la società, per bocca del suo presidente Massimino, è costretta ad evidenziare ancora una volta “la conduzione arbitrale, che non si è rivelata all’altezza della situazione”. In particolare, dopo errori di interpretazione da ambedue le parti, ha danneggiato la squadra di casa proprio nell’ultimo punto della partita: l’attacco vincente di Calabrese (toccato a muro da Simanella), per l’arbitro è giudicato fuori. Ne scaturiscono le proteste locali, il successivo rosso (che attribuisce un punto alla squadra avversaria) e la partita conclusa visto che il punteggio dell’azione incriminata era sul 23-22.

LA PARTITA. Il primo vede un sestetto fiumefreddese molto determinato. Ancora privo di Andrea Di Franco, assente per la terza settimana di fila, Tani Frinzi Russo manda in campo il giovane Gianluca La Rosa (2002) che si rivelerà il migliore in campo con 11 punti e una prova autoritaria. Ritorna nel comparto dei centrali Federico Testa, mentre nel ruolo di opposto spazio a Samuele Nicotra. Giorgio Calabrese riprende a giocare al posto 4. Sulle ali dell’entusiasmo la squadra di casa di esprime ad alti livelli con un Palermo che commette qualche errore di troppo, prontamente corretto da Ferro che toglie Gruessner e riassesta il sestetto con Andrea Simanella e Atria al due. La mossa si rivela azzeccata alla distanza. Ma è Marco Lombardo a firmare la rimonta dai nove metri.
La battuta del palermitano – campione regionale di beach volley con Dario Caracci – è insidiosa e mette in difficoltà oltremodo il Papiro che non riesce a uscire dalla morsa della criticità in cui si viene a trovare. Dopo aver annullato due set ball ai palermitani, ennesima situazione sfumata e set agli avversari che portano a casa la rimonta. Il Papiro cala di tono. 
Nel secondo e nel terzo parziale, sino al 21-16, non c’è praticamente storia. Andrea Simanella e Atria fanno la differenza, ma è Renato Galia in regia, il migliore in campo dei suoi. Quando meno te l’aspetti. Ci pensa Gianluca La Rosa in battuta a far sedere nuovamente il pubblico. Dal 21-16 il talento santavenerinese infila un punto dietro l’altro in battuta, sbagliando, dopo aver agganciato il pari, il servizio. La partita s’infiamma. Ma sul più bello (23-22) l’arbitro non ravvisa il tocco evidente a muro del Palermo sull’attacco di Calabrese. Le successive proteste determinano la fine della partita (rosso al Papiro) e le proteste locali, sempre misurate e senza mai trascendere.

COSTA DOLCI PAPIRO FIUMEFREDDO - RE BORBONE SABER PALERMO 0-3
Parziali: 24-26, 20-25, 22-25.
Costa Dolci Papiro Fiumefreddo CT: Nicotra 5, Basilicò 4, Pappalardo ne, Spina, Rapisarda 8, Casella ne, Testa 5, Nucifora ne, Simone Lombardo(L1), Cassaniti 1, Calabrese 8, La Rosa 11, Lo Schiavo. All.: Tani Frinzi Russo
Re Borbone Saber Palermo: Sutera (L), Blanco 7, Donato (L), Giuseppe Ferro, Gruessner 3, Brucia, Andrea Simanella 14, Marco Lombardo 11, Galia 2, Giordano, Opoku 1, Gianluigi Simanella 4, Atria 14. All.: Nicola Ferro
Arbitri: Alice Falaschi e Alessandro Di Martini

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