Lo ha deciso il tribunale del riesame etneo che ha rigettato il ricorso presentato dal legale dal capo della comunità religiosa "Cultura e ambiente". Rimangono in carcere anche le 3 donne coinvolte nell'inchiesta
Sono inquietanti i profili che vengono fuori dalla lettura dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Pietro Capuana e dei vertici della Comunità di Lavina. Un sistema di pedofilia, ma anche strani rapporti e parentele con noti volti dello scenario politico locale
Pietro Alfio Capuana, questo il nome del santone della comunità "Associazione Cattolica Cultura e ambiente di Aci Bonaccorsi" che si proclamava incarnazione di un arcangelo e che, con l'aiuto di tre donne, plagiava ragazzine minorenni per avere rapporti sessuali con loro