Dal settore della ristorazione, passando da quello caseario fino ai prodotti veterinari, tra le vittime del pizzo ci sono imprenditori di tutta Catania, dal centro città alle zone periferiche. Il denaro avvolto in un giornale o in buste di plastica. Le denunce però non sono mai arrivate tranne nel caso dello stabilimento balneare
Dopo 13 anni di detenzione, Napoli fu scarcerato il 6 settembre 2019 e, una volta fuori, è stato "investito" della carica di rappresentante di Cosa Nostra catanese da elementi di vertice della “famiglia”. Indicato come uomo d’onore “riservato”
Dall'indagine sono emersi un vasto giro di estorsioni ai danni di imprenditori catanesi, un fiorente traffico di stupefacenti, il recupero crediti attraverso prestiti ad usura e l'intestazione fittizia di attività economiche
I tre avrebbero minacciato un imprenditore di morte e di dar fuoco al suo locale qualora non avesse provveduto a pagare quanto richiesto, avvalendosi di fatto "della forza intimidatrice del vincolo" con il clan “Santapaola-Ercolano”
La misura di prevenzione patrimoniale della confisca di beni è stata applicata nei confronti di Benedetto Santapaola, Aldo Ercolano, Giuseppe Mangion, Giuseppe Cesarotti e Mario Palermo, che è stata eseguita questa mattina dai militari del Ros
Negli anni i due sono riusciti a creare una vera e propria galassia di imprese, diversificando le attività della famiglia con società attive nei servizi di pulizia degli ospedali, nel settore immobiliare e nella gestione di un notissimo stabilimento balneare, sito sul litorale catanese
Lorenzo Schillaci imponeva la fornitura di droga agli spacciatori di San Giovanni Galermo per conto del clan Nizza e dirimeva i contrasti interni ai gruppi. Per festeggiare il Capodanno del 2018 non ha esitato a sparare colpi di kalashnikov in strada, vicino a clienti in coda e ad un bambino
£rano sfuggiti alla cattura nell’ambito dell’operazione del 6 luglio scorso, che ha disarticolato un gruppo criminale della famiglia mafiosa Santapaola- Ercolano