La nascita della bambina, venuta al mondo prematura alla 34esima settimana di gravidanza, con un peso di 1,7 chili, è stata possibile solo grazie ad un trapianto di utero. La donna ne era priva da sempre a causa della sindrome di Rokitansky. Nel 2020 aveva subito un intervento presso il centro Trapianti del Policlinico di Catania, seguita dai professori Pierfrancesco e Massimiliano Veroux, Paolo Scollo e Giuseppe Scibilia. La bimba ha preso il nome della donatrice, una 37enne deceduta per un improvviso arresto cardiaco
Le stesse équipes, guidate rispettivamente dal professor Paolo Scollo del Cannizzaro e dal professor Pierfrancesco Veorux del Policlinico, avevano effettuato nell’agosto del 2020 il primo trapianto di utero in Italia, tra i primi in Europa
Il trapianto era stato possibile grazie a una sperimentazione approvata dal Cnt nel 2018 e dopo la ricerca durata oltre un anno di una donatrice deceduta compatibile