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Giovedì, 18 Aprile 2024

Senzatetto, la Caritas critica gli sgomberi: "L'emergenza sociale si combatte su fronti più delicati"

Salvo Pappalardo, responsabile delle attività della Caritas di Catania, spiega perché, in molti casi, parlare di sgomberi dei senza tetto ed aumento dei posti letto in strutture d'accoglienza non è affatto risolutivo per aiutare realmente chi vive ai margini della società

Per alcuni la vita su strada è una soluzione provvisoria. Per altri, dormire sotto i portici significa anche voler vivere a tutti i costi una libertà spesso non cercata volontariamente, frutto di un disagio interiore cui nessuna decisione imposta da terzi può porre rimedio. E' il caso di due persone che vivevano nei bivacchi di fortuna realizzati in Corso Sicilia e piazza della Repubblica prima dello sgombero messo in atto dal Comune due settimane fa. Un uomo ed una donna uniti dalla scelta comune di condurre un'esistenza ai margini: lei racimola qualche soldo prostituendosi, lui si occupa di altre attività illegali, cui sarebbe inutile fare riferimento. La loro ferma volontà nel non cambiare abitudini di vita non rende possibile l'accesso a strutture d'accoglienza e la prosecuzione di un'assistenza giornaliera su strada è, per adesso, la loro unica possibilità di ricevere aiuto.

Perchè molti rifiutano di cambiare vita

"Alcune difficoltà che presentano i senza fissa dimora raggiunti dai nostri volontari- spiega Salvo Pappalardo, responsabile delle attività della Caritas di Catania - sono tranquillamente superabili, mentre altre no. Non sono pochi, ad esempio, quelli che rifiutano i test sanitari. Prima dell'ingresso in centri di accoglienza ci preoccupiamo di effettuare un controllo medico per malattie come l'epatite, l'hiv ed incoraggiamo la vaccinazione anti-Covid ed i tamponi, che parecchi rifiutano. Questa è una criticità per il quieto vivere con altre persone. Abbiamo affrontato anche le problematiche relative agli animali domestici che spesso vivono insieme ai loro padroni in situazioni precarie. Grazie alla collaborazione con alcune associazioni animaliste è possibile lasciarli in custodia la sera e passare del tempo con loro durante il giorno".

Le strutture d'accoglienza non risolvono l'emergenza sociale

La Caritas etnea ha sviluppato negli anni una moltitudine di sportelli e servizi che riguardano gli ultimi della città: dal servizio di barberia, alle docce presso l'Help Center della stazione centrale. Ci sono poi attività di supporto legale ed altre iniziative di supporto economico, ormai decennali, come il microcredito. Ecco perchè, anche alla luce dell'approfondita conoscenza delle reali necessità ed abitudini dei senza fissa dimora catanesi, la scelta di agire ancora una volta con uno sgombero in piazza della Repubblica è stata accolta con grande scettisimo. "Tante povertà presenti in ognuno di noi, e non solo nei più deboli - conclude Salvo Pappalardo - non sono prettamente visibili. Ecco perchè non sempre riusciamo a far capire non solo ai nosti fratelli e sorelle, ma anche alla comunità intera, che iniziative come un grande centro che possa ospitare centinaia di persone potrebbero essere poco incisive senza intervenire a monte su fronti ben più delicati". 

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