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Martedì, 19 Marzo 2024

L'autopsia sul corpo di Elena Del Pozzo termina in serata, eseguiti anche accertamenti tossicologici

L'esame autoptico si è svolto nell'obitorio dell'ospedale Cannizzaro sotto il coordinamento del medico legale Giuseppe Ragazzi. Al momento non trapelano ulteriori dettagli. Il Gip Daniela Monaco Crea depositerà domani la decisione sulla convalida del fermo e sull'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti della presunta assassina

Nessuno tra i vari cronisti presenti davanti l'obitorio dell'ospedale Cannizzaro di Catania nutriva sincere speranze di lasciare l'edificio H con delle risposte esaustive. Ed in effetti, le domande aperte sono ancora di gran lunga superiori alle notizie che siamo in grado di confermare. L'autopsia sul corpo della piccola Elena Del Pozzo è terminata dopo un'attesa di oltre quattro ore. Il medico legale Giuseppe Ragazzi, che ha alle spalle molti anni di servizio e molti casi delicati, come quello della piccola Nicole, è stato l'ultimo ad andare via dalla morgue, uscendo dal retro. Anche stavolta ha mantenuto il massimo riserbo. E' andato via glissando i pochi rimasti, alle 9 di sera passate, sotto lo sguardo dei due carabinieri che presidiavano il varco di servizio.

Gli interrogativi da sciogliere

Sono state trovate impronte di altre persone sul corpo della bimba di soli 5 anni, uccisa dalla madre Martina Patti? L'arma usata è effettivamente un coltello? Ha un fondamento l'ipotesi - circolata in queste ore - secondo cui la piccola potrebbe essere stata prima sedata e poi uccisa quando era già stata inserita all'interno dei cinque sacchi neri? Proprio per fugare ogni dubbio, sono stati disposti ed eseguiti gli accertamenti tossicologici. Intanto, i carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche hanno concluso i rilievi sulla Fiat 500 della donna, senza rilevare tracce di sangue. L'auto non è quindi stata usata per spostare il cadavere.

Elena è stata davvero uccisa nel campo?

Questo potrebbe quindi avvalorare le dichiarazioni rese dalla Patti nell'interrogatorio di garanzia davanti al Gip, tenutosi presso il carcere di piazza Lanza questa mattina. Ancora una volta la donna ha confermato di avere ucciso la figlia Elena da sola nel luogo dove è stata trovata, quel campo pietroso di via Turati che entrambe conoscevano  bene: mamma e figlia potrebbero essere arrivate in un arco temporale compreso tra le 14 e le 15 del 13 giugno scorso. Forse con la scusa di un gioco. "La sua ricostruzione presenta molti non ricordo sulla dinamica, che sembrano pretestuosi", almeno per la Procura di Catania che ha così valutato l'udienza di convalida del fermo per omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere. Il Gip Daniela Monaco Crea depositerà domani la decisione sulla convalida del fermo e sull'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti della presunta assassina.

I prossimi passaggi

Si attende una seconda e più approfondita ispezione con accertamenti unici irripetibili nella villetta di Mascalucia in cui entrambe le protagoniste di questa turpe vicenda di cronaca nera vivevano. Al piano terra abitano gli zii, che erano fuori per lavoro al momento dell'omicidio. Con la conclusione dell'autopsia, la salma dovrebbe ora essere restituita alla famiglia, per permettere ai parenti di celebrare i funerali e dare modo a tutta la comunità locale di rendere un ultimo omaggio alla piccola Elena.

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