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Cronaca Nicolosi

Nicolosi, Procura: trovato l'omicida a Milano grazie ad un sms

"Luca Priolo ha mandato un sms al padre dal telefono di un passante. Il papà era in caserma con i carabinieri e l'ha subito mostrato ai militari. Quindi è stato possibile risalire al proprietario del telefono e alla città da cui era partito il messaggio". Così la procura di Catania ricostruisce le fasi della localizzazzione del 24enne omicida

"Non vi erano elementi che potessero far presagire questo tragico epilogo. Ragazza e omicida si erano visti in 'buona armonia' e avevano festeggiato il compleanno della bimba ad agosto". Lo ha affermato il procuratore vicario di Catania, Michelangelo Patanè, in conferenza stampa (VIDEO) commentando l'omicidio della 20enne avvenuto ieri a Nicolosi e la confessione del suo ex. 

"Sono nei guai, aiutatemi e mandatemi dei soldi". E' l'sms che Luca Priolo ha mandato al padre dal telefono di un passante. Il papà era in caserma con i carabinieri e l'ha subito mostrato ai militari. Quindi è stato possibile risalire al proprietario del telefono e alla città da cui era partito il messaggio" (VIDEO). Così la procura di Catania ricostruisce le fasi della localizzazzione del 24enne fermato a Milano. Il ragazzo ha confessato il delitto. "Nel messaggio - hanno spiegato ancora gli inquirenti - ha detto di essere scappato e di non preoccuparsi per lui". 

In queste ore sono stati trovati dai carabinieri della compagnia di Paternò e del comando provinciale di Catania nelle campagne di Belpasso, vicino a un centro commerciale, i vestiti insanguinati di Luca Priolo. 

La scena dell'omicidio a Nicolosi

Non è stata invece ancora recuperata l'arma del delitto, un coltello da caccia, che ha detto di avere lanciato nella stessa zona. Priolo che ha sostenuto di avere agito d'impulso e non in maniera premeditata. Stanno controllando palmo a palmo le campagne tra Belpasso e Nicolosi i carabinieri alla ricerca dell'arma.

Priolo ha trascorso la notte in una cella di San Vittore; entro 48 ore sarà interrogato dal gip del tribunale di Milano per la convalida del fermo. Domani invece sarà eseguita l'autopsia sul corpo della giovane ragazza uccisa: al medico legale Giuseppe Ragazzi l'incarico assegnato dal pm Alessandro Sorrentino.

"La sola risposta giudiziaria non è sufficiente per fronteggiare i casi di stalking come in questo caso il processo non è servito da deterrente per l'omicida". Questo il commento del procuratore di Catania Michelangelo Patane' parlando di Antonio Priolo e del giorno dell'udienza davanti al gip in cui il giovane era imputato per stalking. "Casi come questi sono difficili da fronteggiare perchè imprevedibili - ha spiegato - ci sono sentimenti violenti che scatenano all'improvviso. E non servono eventi che facciano ipotizzare quello che e' successo". 

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