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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tariffe più alte per la sosta in centro, associazioni approvano: insorge invece il Fipet

Due modi diversi di guardare alle priorità del futuro. La scelta presa dall'amministrazone di aumentare le tariffe Sostare nel centro storico schiera da un lato i commercianti, come emerso dalle dichiarazioni Fipet di ieri, dall'altra le associazioni sostenitrici di una mobilità alternativa, a cui si aggiungono le parole del consigliere Ruffino

Due modi diversi di guardare alle priorità del futuro. Due prospettive antitetiche che si contrappongono all'indomani della scelta presa dall'amministrazone di aumentare le tariffe Sostare nel centro storico di Catania. Da una parte i commercianti, come emerso dalle dichiarazioni Fipet di ieri, dall'altra le associazioni sostenitrici di una mobilità alternativa della città. Tra queste, Salvaciclisti e Mobilita Catania, che puntano a un futuro differente del traffico urbano cittadino e tessono elogi per la decisione presa. Sottolineano anzi il ritardo con la quale è avvenuta. "Apprezziamo l'annuncio dell'Amministrazione di adottare nel breve periodo un provvedimento di tariffazione differenziata per zone del costo della sosta negli stalli blu; la maggiorazione della tariffa sosta limitatamente alla zona del centro storico era stata più volte annunciata in questi anni dall'Assessore con delega alla mobilità Rosario D'Agata nonché inserita all'interno del PGTU del 2012 (Piano Generale del Traffico Urbano) dalla passata Amministrazione"

Il consigliere della prima municipalità, Davide Ruffino, spiega perchè questo cambiamento abbia un senso per la vita della città: "Il prezzo della sosta in centro non può essere equiparato ad altre zone della città. Questo infatti incentiverebbe le persone a venire in auto in centro: dopo avere occupato piazze, marciapiedi e persino ztl con la sosta delle vetture, il nostro centro non riesce materialmente più a contenere altre auto"

"Ritengo che venire in centro sia un lusso, - aggiunge Ruffino - perché c’è la Cattedrale, l’Anfiteatro Greco-Romano, piazza Stesicoro e ancora tanta tanta storia, tanti abitanti che sono stanchi di respirare lo smog che ormai ha superato la soglia di attenzione massima. Ritengo, inotre, che il biglietto della sosta in centro debba essere raddoppiato. Le somme percepite, poi, investite con metodi trasparenti, in una mobilità alternativa sostenibile che ci faccia cambiare cattive abitudini radicate in noi da troppo tempo"

"Da questo punto di vista Catania è in forte ritardo. Infatti in tutte le città italiane ed europee dove si applica la mobilità sostenibile la strategia di differenziazione delle tariffe di sosta fra centro storico e zone periferiche della città ha prodotto risultati concreti in termini di miglioramento della mobilità" conclude Ruffino, collegandosi al discorso portato avanti da salvaciclisti e Mobilita. "Questo provvedimento - spiegano in tal senso le associazioni - s'inserisce in un programma più ampio teso a disincentivare l'utilizzo dell'auto privata che nella nostra città provoca congestione, inquinamento e danni alla salute; la mobilità catanese attuale è fortemente diseconomica sia per gli operatori commerciali che per i semplici cittadini. Il centro storico deve invece recuperare la propria unicità, puntando alla valorizzazione dello spazio pubblico e migliorando l'accessibilità pedonale, ciclistica e del trasporto pubblico. Nei prossimi mesi a Catania il trasporto pubblico potrà contare sull'entrata in servizio di alcune infrastrutture strategiche, come la nuova tratta metro da Nesima a piazza Stesicoro"

Dalla parte opposta emerge la preoccupazione dei commercianti catanesi, la cui posizione è tutta riassunta nelle dichiarazioni rilasciate dal presidente Fipet, Roberto Tudisco, il quale nella giornata di ieri aveva attaccato duramente la decisione di aumentare le tariffe in centro: "Tra problemi perenni di parcheggio e assenza di politiche di sviluppo economico i commercianti ed i cittadini sono utilizzati come bancomat per rimpinguare le disastrate casse comunali. Ormai da tempo non esiste più una politica di tutela del cittadino, ma tutto è incentrato in nome dei soldi"

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