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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Il drone che ha ucciso il generale iraniano partito da Sigonella?

Tanti gli interrogativi lanciati dalla politica sull'utilizzo della base militare alle porte di Catania

Lo scenario di crisi internazionale, a seguito dell'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani da parte degli Stati Uniti, riapre gli interrogativi sul ruolo della base militare Usa di Sigonella. Nodale per la sua posizione strategica di "vedetta" del Mediterraneo Sigonella ha assunto, in diverse occasioni, un ruolo di primo piano nella politica internazionale. A volte segnando anche passaggi cruciali nella storia politica italiana, come la famosa notte di Sigonella dove l'allora premier Bettino Craxi riuscì a difendere la sovranità nazionale.

La nota ufficiale 

Tornando all'oggi aleggia il sospetto - lanciato da Luca Cangemi, della segreteria nazionale del Partito Comunista Italiano - che l'operazione per l'uccisione del generale iraniano abbia visto il coinvolgimento diretto della base alle porte di Catania.

"Un’operazione della rilevanza strategica enorme quale quella dell’uccisione del generale Soleimani, condotta con i droni, coinvolge necessariamente la base di Sigonella - ha detto Cangemi -. Questo dovrebbe porre dei pressanti problemi di ordine politico, ma anche Costituzionale al governo e al Parlamento. Invece c'è il silenzio".

Sul tema sono stati diversi gli interventi di Stefano Fassina (Leu), Angelo Bonelli (Verdi) per chiedere chiarezza al governo italiano. Ad uccidere Soleimani sarebbe stato un drone e proprio a Sigonella vi sono gli mq-9, veicoli senza pilota per la sorveglianza ad alta quota.

Catania Today ha provato a chiedere delucidazioni direttamente agli esponenti della U.S Navy per comprendere se, effettivamente, il drone che ha di fatto generato una nuova crisi internazionale sia partito da Sigonella e al momento si attende una risposta ufficiale. Nell'aeroporto militare in territorio etneo c'è anche la sede dell'Aeronautica militare italiana e l'ultilizzo delle basi è codificato da accordi sottoscritti con gli Stati Uniti che debbono chiedere autorizzazione al nostro governo.

Una notazione importante è che sino a ieri sera lo stato di allerta, per quanto concerne l'Aeronautica, nella base non è aumentato così come non si sono innalzati i livelli di rischio.
 

 

 

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