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Sabato, 27 Aprile 2024
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Da Catania a Milano, le frasi "intime" di Valerio Eliogabalo Torrisi sui Gucci Art Wall

Da Milano a Londra, da New York a Shanghai, i Gucci Art Wall sono firmati da Valerio Eliogabalo Torrisi. Scritte scarlatte che nascono "da conversazioni con me stesso", spiega l'artista catanese. Tra i progetti futuri: un lavoro da proporre a Catania. "Nel frattempo, continuo a raccogliere pensieri, ad appuntare sentimenti"

C'è sempre un dialogo stretto tra arte e moda. E c'è quasi sempre, purtroppo, un viaggio senza ritorno dalla Sicilia a Milano. Perché la creatività parte, spesso, da qui e arriva lì per trovare espressione e diventare credibile. Niente di nuovo. E non parliamo più di "cervelli in fuga". E' così e ce ne siamo fatti ormai una ragione. Quello che ci rimane da fare è rivendicare, con orgoglio, i successi di quanti sono partiti, ce l'hanno fatta e trovano ogni occasione buona per parlare della loro Sicilia. Siamo a Milano e, passeggiando in corso Garibaldi, l'iconico Gucci Art Wall ha cambiato ancora veste. Ma non ci sono, questa volta, stampe floreali o volti o storie. C'è una scritta scarlatta. "Ogni tanto, lo so, sogni anche tu, e sogni di noi". Una frase intima che incuriosisce. Ancora di più quando ad averla realizzata è un catanese. Da Milano a Londra, da New York a Shanghai, i Gucci Art Wall sono firmati da Valerio Eliogabalo Torrisi. 

Valerio Eliogabalo Torrisi

"Tutto il mio lavoro testuale più conosciuto fa parte di un unico lavoro, 'Devozione nulla', nato nel 2018 e in continua evoluzione, probabilmente destinato a non chiudersi mai - spiega l'artista a CataniaToday -. Ogni frase che uso è una mia frase intima, nel senso che nasce proprio dal mio vissuto, dal mio quotidiano. Sono tutte parole estratte da scambi di messaggi, email non mandate, pensieri appuntati sulle note pronti a essere inviati, frutto di riflessioni, risposte mentali a situazioni perlopiù dolorose. Spesso nascono da conversazioni con me stesso. Quello che voglio fare è, in qualche modo, liberarmi di un peso. È come se potessi prendere un peso dal petto e porgerlo a qualcun altro. Voglio parlare a tutti e tutti viviamo l’amore e la sua mancanza. Il mio è un tentativo di passaggio, dal privato al pubblico per tornare al privato di chi legge. Parlo di me ma è come se volessi parlare di tutti. 'Ogni tanto, lo so, sogni anche tu, e sogni di noi' è un messaggio che non ho avuto il coraggio di mandare anni fa, a un ragazzo. Da qualche parte, tra chi legge, qualcuno starà sognando e spera che il sogno sia condiviso. 
 È, in qualche modo, una rassicurazione".

Valerio Eliogabalo Torrisi-2

E come è nata la collaborazione con Gucci? "Il nuovo direttore creativo, Sabato De Sarno, ha un’attenzione particolare verso l’arte e un occhio di riguardo verso i nuovi talenti, su ogni fronte, emergenti - risponde Torrisi - Probabilmente l’unione di queste due cose, insieme all’amore verso Milano, lo ha spinto a collaborare con l’Accademia di Belle Arti di Brera in occasione del suo debutto. I direttori di tutti i dipartimenti di Brera sono stati invitati a condividere i portfolio degli ex studenti. Siamo stati scelti in quattro, in occasione della mostra organizzata dalla Maison in una galleria temporanea creata appositamente per la nostra mostra. Da lì, i contatti sono rimasti, e mi sono sempre sentito molto apprezzato, in primo luogo da Sabato, ma anche da tutto il suo team. La collaborazione è, quindi, continuata in occasione della seconda sfilata, quella uomo, per la quale ho realizzato sia gli artwalls di Milano, New York, Londra e Shangai, che gli inviti alla sfilata: un mio lavoro in forma fotografica, firmato e numerato. Questa scelta ha mostrato ancora una volta il valore che è stato riconosciuto al mio lavoro. Non mi hanno chiesto di lavorare per loro, mi hanno chiesto di realizzare un’opera. Da subito Sabato De Sarno si è interessato a tutto il mio lavoro. Mi è stata lasciata molta libertà di progettazione. Il colore rosso - che sia destino - accomuna sia me che la nuova Gucci, anche se in sfumature diverse".

I Gucci Art Wall di Valerio Eliogabalo Torrisi

Ma non solo Gucci Art Wall. Tra i suoi recenti lavori c'è anche "E.T.N.A. - Eri Tu Nuovo Amore".  "E' il tentativo di dare dignità e di cambiare la percezione della storia - spiega - Ho letto diversi libri sugli omosessuali durante il fascismo. Tra tutti i deportati al Confino, un grosso gruppo è formato dagli omosessuali di Catania, in seguito alla stretta dell’allora questore di Catania. Tra questi, omosessuali di ogni età, provenienti da ogni classe sociale. Ricercando immagini legate a questi uomini, le uniche che si rintracciano sono le immagini segnaletiche. Le uniche fotografie sono simbolo di un crimine. Allora io sono intervenuto in questa falla. Ho voluto trovare un modo per dare una visione diversa della storia: non far vedere più il presunto crimine, ma dare spazio all’amore. Volevo creare delle immagini che parlassero del bello di quegli amori che sono stati criminalizzati. 
 Sono molto legato a questa storia per più ragioni. Si parla di un’ingiustizia immensa subita da quelli che io voglio definire i miei padri. Sono figlio dei miei genitori, del mio paese, e di tutti gli omosessuali che prima di me hanno lottato, anche 'semplicemente' esistendo, per creare la realtà in cui vivo oggi".

E.T.N.A. - Eri tu nuovo amore -   old vintage photorealistic closeup of a kiss of two sicilian men in love kissing on etna, 30's-3

Da qui nasce anche "Ancora con tutte queste poesie”. Una raccolta di commenti che Valerio Eliogabalo Torrisi ha messo insieme in un lungo rotolo di carta. "Solo per una parte dei primi commenti raccolti ho utilizzato 5 metri di carta - commenta -. Un’infinità di odio, attraverso le parole, che io fermo con un peso che è come un sasso. Sono commenti che pubblico sulle mie storie di Instagram. Non sono indirizzati a me personalmente, ma sono indirizzati comunque anche a me di riflesso. Sento molto la mia appartenenza a una minoranza, quella omosessuale e, forse, con il mio lavoro cerco di fare, in qualche modo, una piccola forma di attivismo. Non commento le parole raccolte, ma, almeno nelle mie storie, lascio i nomi di chi li ha scritti. Non espongo un pensiero, ma metto in mostra un pensiero, quello omofobo. Ed è lo specchio di un’Italia che resta unico paese dell’Europa occidentale a non aver ancora legiferato a favore delle coppie omosessuali. Ho diverse piccole raccolte di screenshot: di scene poetiche e bellissime di film porno omosessuali, di gente che piange in tv, ad esempio, e di commenti omofobi. Sono tutti raccolti sotto post di pagine Facebook che pubblicano titoli acchiappalike che si interrompono a metà. Il 90 percento di chi commenta non legge l’articolo realmente ma, ciononostante, sente l’impellente necessità di commentare con odio. Tutto ciò mi incuriosisce e mi terrorizza, tristemente".

"E.T.N.A. - Eri Tu Nuovo Amore"

E perchè la gente - senza generalizzare - reagisce ancora così? "Vorrei saperti rispondere. Mi ritrovo, spesso, in una condizione infantile. Vorrei potermi dare tante risposte e mi innervosisco e sto male non riuscendo a trovarle. Faccio a me stesso la stessa domanda, spesso. Non so darmi risposte. L’amore lo conosco ma l’odio non riesco proprio a comprenderlo", risponde.

Per tutti quelli come me-1

Da Milano a Londra, da New York a Shanghai. E la Sicilia? "Spero sempre di poter vivere tra Milano e Catania, di poter portare la mia arte anche nel luogo in cui sono nato. Della mia terra mi porto tutto. Una grande ispirazione, anche solo a livello di creazione nella mia mente, è la realtà in cui sono cresciuto: una realtà di provincia. La provincia ha un grande fascino perché è prima di tutto vera. I sentimenti sono veri, le vite sono vere. Nella provincia si vive una grande speranza, e questo, ad esempio, è alla base del lavoro che sto facendo in occasione della residenza d’artista in Viafarini. C’è la famiglia e la mia mi è sempre stata accanto, parlo con i miei genitori e mio fratello dei progetti che voglio fare, e mi aiutano, mi consigliano. C’è il mare, c’è l’Etna. Può sembrare tutto superficiale, ma quando vivi tra il mare e il vulcano, è come se sviluppassi un tipo di creatività specifica, un tipo di sentimento puro. Non lascio fuori nulla, o quantomeno non in modo cosciente. Se sono andato altrove, è perché in qualche modo la mia terra non offre ancora la possibilità di farsi conoscere. Forse l’attenzione è voltata altrove, verso la bellezza naturalistica, un certo tipo di cultura, ma non verso gli artisti emergenti. 
C’è un lavoro che esprime esattamente il mio sentimento riguardo la questione: 'Per tutti quelli come me'. Spero che la sua documentazione riesca a spiegare meglio di me cosa sento. 
 Non so se e quando tornerò in Sicilia, ma quando accadrà spero di poterlo fare con la mia arte. In questi mesi sto partecipando alla residenza d’artista Viafirini e sto cercando di sviluppare un progetto sulla speranza, sulla necessità di credere a qualcosa, di appellarsi al destino e di ricevere conferme. Ho qualche progetto in costruzione per fine estate e sto pensando a un lavoro da proporre a Catania. 
Continuo a raccogliere pensieri, ad appuntare sentimenti".

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