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Domenica, 28 Aprile 2024
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La città di Catania tra esoterismo e massoneria: alla scoperta dei simboli nascosti

Tracce lasciate da pittori, scultori, architetti, letterati e musicisti che sono testimonianze di un percorso lasciato in eredità. A guidarci nell'interpretazione di questa simbologia c'è Carmine Rapisarda, professore di letteratura inglese e guida turistica, fondatore dell'associazione "Grand Tour del XXI secolo"

La città di Catania offre un universo simbolico d'ispirazione massonica ed esoterica. Tracce lasciate da pittori, scultori, architetti, letterati e musicisti che sono testimonianze di un percorso lasciato in eredità. Simboli che resistono al passare del tempo e fanno conoscere una Catania più nascosta e misteriosa. Tanti i luoghi da scoprire. A guidarci nell'interpretazione di questa simbologia c'è Carmine Rapisarda, professore di letteratura inglese e guida turistica, fondatore dell'associazione "Grand Tour del XXI secolo".

Professore Carmine Rapisarda

Il nostro tour ha inizio sopra la fontana di Largo Paisiello, a pochi passi dalla centralissima via Etnea. Affacciati sullo slargo, più noto ai catanesi come "Squibb" e punto di ritrovo per writers e skaters, veniamo sollecitati ad osservarne la pavimentazione dove è raffigurato un labirinto, di forma perfettamente ottagonale. Grande quasi come l’intera piazzetta, è l’unico in Italia ad essere stato realizzato - da architetti e professionisti romani dell'Ina, Istituto nazionale delle assicurazioni - in un contesto urbano civile e laico, richiamando la vicina villa Bellini che, nella sua origine, era proprio soprannominata "Villa Biscari del Labirinto".

Labirinto, Largo Paisiello-3

"Nel labirinto non c'è una logica - spiega Rapisarda - ma quando si arriva nel punto finale, tutto diventa logico e si raggiunge un obiettivo. Il labirinto lo troviamo in molti aspetti esoterici e massonici. Basti pensare che la stessa villa Bellini che si è sviluppata a partire da un labirinto è stata realizzata dall'architetto e ingegnere Francesco Fichera, molto legato all'esoterismo".

Ci spostiamo poi lungo la via Etnea. Palazzo del Grado è una dimora in stile liberty, la cui facciata è ricca di elementi decorativi. Ma è il melograno, scolpito sulla facciata, che rappresenta un chiaro richiamo alla cultura massonica. "I chicchi rappresentano l'unione nella Massoneria - spiega Rapisarda - La melagrana è in parte sbucciata per lasciare vedere la coesione interna, mentre la parte coperta significa la capacità di difendere i propri ideali dalla profanità che potrebbe intaccarli".

palazzo del Grado

E ancora, il palazzo delle Poste con i suoi mascheroni e l'ex ospedale San Marco, il palazzo Trezzano, con la fenice che è il secondo simbolo di Catania, dopo l'elefante. Ma è guardando attarverso la porta dell'anfiteatro romano, sovrapposta alla porta della Chiesa di San Biagio, che si intravede un altro elemento iconografico della cultura massonica: il triangolo con al centro l'occhio di Dio, protettore dell'umanità. 

piazza Stesicoro

Spostandoci nella parte più antica del centro, arriviamo alla villa Cerami che era la residenza della famiglia Rosso di Cerami, ramo della famiglia Rosso. Oggi è la sede del dipartimento di Giurisprudenza. Il gallo raffigurato nel portale rappresenta, infatti, un altro simbolo massonico inteso come vigilanza e avvento della luce iniziatica. Ancora oggi, su via Crociferi, all'ingresso troviamo una piccola fontana sulla quale leggiamo "Publico/ non a publico/ hic publicus", per sottolineare con nobiltà di stile del passato che quella fontanina pubblica era stata costruita a beneficio del pubblico, senza spesa di denaro pubblico.

Continuando il nostro tour lungo la via Crociferi, attraversiamo l'Arco delle Monache Benedettine nel ricordo della famosa leggenda del cavallo senza testa e degli incontri notturni amorosi che andavano tenuti nascosti. Ci ritroviamo in piazza San Francesco D'Assisi, con al centro il monumento dedicato al Cardinale Dusmet. Sul pavimento, una schacchiera. "Bianco e nero, gli antipodi. Come la vita e la morte, due mondi opposti - spiega la guida - Il simbolo massonico del pavimento a scacchi rappresenta la qualità duplice di tutto ciò che riguarda la vita terrena. Bianco e nero sono anche i colori di Catania, ai quali si associa il rosso inteso come rinascita".

piazza San Francesco D'Assisi

A chiudere il nostro tour è l'elemento esoterico e suggestivo più importante. Siamo in piazza Duomo. Costruita nel 1837 in marmo di Carrara da Tito Angelini, la fontana rappresenta figurativamente il fiume Amenano come un giovane che, da una cornucopia, versa l’acqua in una vasca a calice baccellato, alla base della quale due tritoni riversano a loro volta l’acqua nel canale percorso dal fiume in questo tratto visibile. 

fontana dell'Amenano

I catanesi chiamano questa fontana acqua a linzolu perché l’acqua della fontana versandosi come una piccola cascata nel fiume produce un suggestivo e caratteristico effetto “lenzuolo” e anche perché in passato da questo canale le popolane lavavano la loro biancheria nel fiume. Osservandolo, su indicazione del professore Rapisarda, osserviamo ancora una volta, tracciando una linea immaginaria, il simbolo del triangolo: bellezza, saggezza e forza. "Un messaggio rivolto al municipio della città per ricordare al sindaco che ha la forza, ma ha anche la bellezza e la saggezza nelle sue mani per governare la città".

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