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Lunedì, 29 Aprile 2024
Alimentazione

Grassi buoni e grassi cattivi: ecco quali sono

Non sempre assumere grassi è indice di pericolo per la nostra salute: nella realtà i grassi aiutano molti processi del nostro organismo

Il grasso è da sempre considerato come qualcosa che fa male sia alla linea che alla salute. Nella realtà è una sostanza necessaria per il nostro organismo perchè gli permette di far funzionare alcuni processi come l'assorbimento della vitamina A, D, E, K.

Per questo motivo la Società Svizzera di Nutrizione consiglia di assumere tra il 25 ed il 30% di calorie sotto forma di grassi. Occorre però distinguere tra grassi buoni e grassi cattivi.

I grassi si suddividono in saturi, insaturi, polinsaturi, insaturi modificati. L'Università di Harward ha effettuato uno studio secondo il quale ritiene fondamentali i grassi insaturi e consiglia di sostituire i grassi saturi ed insaturi modificati con quelli polinsaturi e monoinsaturi.

L'elevato apporto di grassi saturi o viene collegato a patologie tumorali, cardiovascolari. L'apporto di grassi insaturi, polinsaturi e monoinsaturi invece viene associato ad una mortalità più bassa.

In definitiva sarebbe meglio assumere grassi saturi, insaturi e polinsaturi in rapporto di 1/3 ciascuno mentre vanno assolutamente evitati i grassi insaturi modificati.

Acidi grassi monoinsaturi - Sono facilmente digeribili ed aiutano il nostro corpo ad assimilare la vitamina A, D, E, K. Li possiamo trovare nell'olio d'oliva, mandorle, pistacchi, arachidi. Dovrebbero rappresentare il 10-15% dell'apporto calorico giornaliero.

Acidi grassi polinsaturi - Non sono prodotti autonomamente dal nostro organismo, quindi vanno assunti con l'alimentazione. Si dividono in acidi grassi omega-3 ed omega-6. Quest'ultimo, ad esempio, è importante per la crescita, la guarigione delle ferite e la difesa immunitaria. Li possiamo trovare nel pesce, verdure a foglia, noci, latte, latticini carne, burro, mais, olio di girasole. Gli omega-3 andrebbero assunti nella percentuale giornaliera dello 0,5-2%, mentre gli omega 6 in una percentuale che va dal 2,5 al 9%.

Acidi grassi saturi - Vengono prodotti dall'organismo e quindi non devono essere assunti esternamente con l'alimentazione. Si trovano negli alimenti come burro, latte, formaggio, carne, salumi, olio di palma e di cocco. La quantità giornaliera raccomandata non deve superare il 10% dell'apporto calorico.

Acidi grassi insaturi modificati - Vengono prodotti dall'industria alimentare mediante la trasformazione di oli in grassi solidi. In natura possiamo trovarli solamente nel grasso della carne e dei latticini. Aumentano il livello di colesterolo nel sangue e quindi la possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Li troviamo nei cibi fritti, patatine, barrette di cereali, pasticcini, piatti pronti, carne, latte e latticini. Vanno consumati il meno possibile, ossia non si deve mai superare la percentuale dell'1% giornaliero.

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