Migranti, sul "caso Catania" interviene l'Anm: "Dichiarazioni del governo minano l'indipendenza della magistratura"
"Le dichiarazioni espresse da esponenti del governo - sottolinea l'Associazione Nazionale Magistrati - e della maggioranza parlamentare a commento della non convalida di provvedimenti di trattenimento esprimono una preoccupante visione delle prerogative di verifica di legalità"
"Il controllo giurisdizionale sui provvedimenti che limitano la libertà personale è principio costituzionalmente garantito e patrimonio irrinunciabile di uno Stato di diritto. Le dichiarazioni espresse da esponenti del governo e della maggioranza parlamentare a commento della non convalida di provvedimenti di trattenimento esprimono una preoccupante visione delle prerogative di verifica di legalità esclusivamente attribuite alla magistratura e ne minano l’indipendenza e l’autonomia".
Così in una nota la giunta dell’Associazione nazionale magistrati, intervenendo sulla vicenda della giudice di Catania, Iolanda Apostolico. "L’esercizio della giurisdizione è compito primario della magistratura ed è indifferente a qualunque logica di conflitto tra istituzioni. La critica ai provvedimenti giudiziari - sottolinea l’Anm- deve potersi muovere nel perimetro del rispetto reciproco delle istituzioni e delle rispettive prerogative, mentre la loro eventuale censura non può che passare attraverso i rimedi approntati dall’ordinamento. Nel riaffermare questi principi, da ritenersi basilari in ogni moderna democrazia l’Anm esprime sostegno alla collega Iolanda Apostolico".