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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Caso Raciti, indagati per diffamazione i "testimoni" scovati da Le Iene

Secondo le accuse avrebbero riferito "fatti non veri" al programma Mediaset "offendendo la reputazione della polizia". Il caso era stato aperto a seguito dei servizi di Ismaele La Vardera sui fatti accaduti il 2 febbraio 2007

Avrebbero riferito "fatti non veri" al programma Le Iene "offendendo la reputazione della polizia" affermando "in modo implicito" che nelle indagini sulla morte dell'ispettore capo Filippo Raciti "sarebbero state coperte volontariamente le responsabilità dei veri autori indirizzandole dolosamente a carico di Antonino Speziale".

Sono queste le accuse della procura etnea alle due persone - una donna e un uomo, entrambi 40enni - che hanno fornito a Ismaele La Vardera, giornalista del Le Iene, nuovi "elementi" sul caso della morte dell'ispettore Filippo Raciti. Sarebbero quindi accusati di diffamazione poiché avrebbero raccontato che la morte di Raciti sarebbe stata determinata da una manovra errata di un Discovery della polizia. Nei mesi scorsi si è molto dibattituto sul caso e sulla condanna a Speziale, recentemente uscito dal carcere per fine pena. Adesso è arrivato l'avviso di conclusione delle indagini per entrambi a seguito della querela presentata dalla polizia dopo la messa in onda del servizio lanciato dalla rete Mediaset.

La donna aveva raccontato a La Vardera che un poliziotto, durante i funerali di Raciti, avrebbe chiesto scusa al padre di Raciti e alla famiglia dell'ispettore poiché la sua morte era dovuta a una manovra errata che lo aveva prima tramortito e poi ucciso. Circostanza simile, ma de relato, avrebbe appreso anche l'altro quarantenne che ha parlato con Le Iene. Il padre dell'ispettore Raciti ha però smentito queste circostanze.

Per la morte di Raciti sono stati condannati per omicidio preterintenzionale a 8 anni e 8 mesi Antonino Speziale, all'epoca dei fatti minorenne e che ha finito di scontare la pena il 15 dicembre 2020, e a 11 anni Daniele Natale Micale, 33 anni, che è tornato in semilibertà poco prima di Natale del 2018.

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