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Lunedì, 29 Aprile 2024
Futuro prossimo

"Via i binari dalla scogliera e un boulevard tra il centro storico e la Plaia", il futuro di Catania secondo La Greca

Il progetto concreto di restituire un pezzo di mare alla città costa 900 milioni di euro. I fondi ci sono già e il progetto simbolo della campagna elettorale del sindaco Enrico Trantino potrebbe essere realtà tra meno di cinque anni. A raccontarlo a Catania Today è il vicesindaco e assessore all’Urbanistica e ai rapporti con l’Università, Paolo La Greca

Il progetto concreto di restituire un pezzo di mare alla città costa 900 milioni di euro, i fondi ci sono già e il progetto simbolo della campagna elettorale del sindaco Enrico Trantino potrebbe essere realtà tra meno di cinque anni. A raccontarlo a Catania Today è il vicesindaco e assessore all’Urbanistica e ai rapporti con l’Università Paolo La Greca.

Interramento binari, lavori al via nel 2025

“Una volta era necessario avere i progetti esecutivi perché potessero essere finanziate le opere. Adesso non è più così”, spiega il vicesindaco. “Con una modifica recentissima, credo proprio dell’aprile di quest'anno, si può seguire questa procedura per una serie di opere che il ministero delle Infrastrutture ha ritenuto prioritarie. E tra queste c'è la Messina-Catania-Palermo, quindi, noi siamo nelle condizioni di potere richiedere lo sblocco del finanziamento che era stato previsto”, aggiunge La Greca. Il professore universitario, già consulente dell’amministrazione Pogliese dice di essere "ottimista perché Palermo ha già avuto un finanziamento esecutivo di un miliardo e 400 milioni per il passante ferroviario che porterà, attraverso la stazione di Lolli, fino a punta Raisi, e soprattutto perché senza la realizzazione del nostro progetto, che prevede l’interramento dei binari e la dismissione degli archi della marina come percorso ferroviario, la linea Messina-Catania-Palermo non sarebbe tecnicamente realizzabile. È immaginabile che un treno ad alta capacità possa passare dalla galleria di Castello Ursino. Un tunnel mono binario, progettato per i treni del 1880. In sintesi, se non si realizza questo il passante in progetto, la linea Messina-Catania-Palermo non potrà esserci. Questo è un dato che porteremo all'attenzione del governo nazionale. Il sindaco Trantino lo ha già fatto con Salvini e ne sta facendo un punto fermo della sua azione immediata. Penso che ragionevolmente, una questione che sembrava infinita, potrà essere sbloccata a breve e che i lavori potranno partire nel 2025".

Catania Ciclabile

Il vicesindaco, ciclista appassionato ma non talebano del pedale, racconta anche di  come Catania diventerà più a misura di velocipedi. “Mi consenta una nota personale, io vado in bici fuori porta e anche in città, dove si può”, ci dice spingendo su via Etnea la sua city bike. “Qui fino a poco tempo fa, per una ordinanza, secondo me sbagliata, non si poteva andare in bici. Insieme al sindaco Trantino abbiamo deciso di rimuovere quel divieto, perché in una città che ha così pochi spazi per chi non vuole usare l’auto, via Etnea e le sue piazze sono una ciclabile da percorrere con rispetto per i pedoni e il buonsenso che certo non mancherà ai ciclisti catanesi. Camminare, avere più aree pedonali e andare in bici a Catania deve diventare una cosa normale, tenendo presente le esigenze di tutte le categorie", aggiunge. "Sulle ciclabili c'è un vasto programma perché è stato fatto uno studio che ne prevedeva addirittura 50 chilometri e c'è stata una gara pubblica che si è conclusa l'anno scorso - spiega La Greca - In questo progetto c'è moltissimo lavoro condotto dall’assessore Sergio Parisi, che già durante il suo mandato con la giunta Pogliese, ha avuto una grande capacità di seguire una questione di grande innovazione dal punto di vista della sostenibilità ambientale e molti progetti ciclabili. Il primo che abbiamo già deliberato in Giunta è quello che abbiamo chiamato 'le ciclabili' dell’Università che collegheranno Cibali e la Cittadella universitaria e la stazione di Picanello a corso Italia e Palazzo delle scienze. Una ciclabile è prevista anche in via Cristoforo Colombo e via Dusmet, ma non sarà una soluzione definitiva, perché in quella zona c’è da fare una pianificazione urbanistica, insieme all’Autorità portuale, che può davvero cambiare volto in meglio alla città e collegare in modo moderno sostenibile e razionale il centro città alla Plaia, anche attraverso una grande boulevard. ll Piano urbanistico generale e il Piano regolatore del Porto, che mi risulta sarà pronto presto, sono un'occasione straordinaria per far finalmente dialogare in maniera seria due pianificazioni che finora sono state separate e che invece vogliamo quanto più è possibile integrare", conclude sull'argomento il professore. 

Il Pug, il Pui e “le tigri di carta”

“Un grande urbanista italiano chiamava i piani regolatori delle 'tigri di carta'. È un rischio che abbiamo ancora oggi, quello di concentrarsi nel disegno e perdere di vista la reale capacità di fare le cose", esordisce La Greca sul tema della pianificazione territoriale. A mio avviso l’urbanistica operativa deve risolvere problemi reali, rispetto ai quali il disegno diventa la cornice strategica all'interno della quale muoversi. Però poi è necessario avere delle azioni concrete di governo del territorio che si ottengono facendo dialogare i vari livelli delle amministrazioni e delle direzioni coinvolte. Farlo non è semplice, soprattutto in carenza di organico”, premette il professore La Greca introducendo ciò che accadrà in città in tema di Piano urbanistico generale e Piano urbanistico integrato. Su quest’ultimo il vicesindaco ha già fatto partire una serie di incontri. “Ho già fatto un sopralluogo a San Berillo, uno dei quartieri più problematici di tutta la città. Lì la questione deve essere affrontata non solo dal punto di vista della rigenerazione fisica dei luoghi, ma anche affrontando le questioni dal punto di vista sociale. Vanno pensati e coordinati, con l’assessorato ai Servizi sociali, interventi molto attenti per dare, a tutti quelli che hanno titolo, strumenti per restare nelle abitazioni del quartiere, con la possibilità di usufruire di soluzioni come l’housing sociale. Ogni margine urbano della città, preferiamo chiamarli così invece che periferie, ha bisogno di attenzioni diverse e ci lavoreremo evitando di calare soluzioni dall’alto. Io credo che. se in un quartiere come Librino, la Porta della Bellezza realizzata da Antonio Presti non è stata vandalizzata è perché i cittadini la sentono propria. È una questione di identità”, afferma il vicesindaco. Infine, sul Piano urbanistico generale, lo strumento di pianificazione urbanistica che Catania attende da più di mezzo secolo, l’assessore La Greca commenta che “entro il 2025 contiamo di avere il Piano già in fase avanzata grazie a un iter adesso più snello rispetto a quando accadeva con i piani regolatori”.

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