rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
comando provinciale

Raffica di controlli alle aziende che danno lavoro ai detenuti sottoposti a misure alternative

Tra luglio e agosto, sia in città che su tutto il territorio della provincia di Catania, i carabinieri hanno controllato 150 persone ai domiciliari, presso altrettante aziende che avevano offerto loro un impiego

Il comando provinciale dei carabinieri ha avviato una campagna di controllo a tappeto ai beneficiari delle misure di detenzione alternative al carcere, cui è stato consentito di lavorare fuori dai luoghi di espiazione della pena. Obiettivo dell'attività, che interessa tutta la provincia etnea e che viene svolta con il supporto del nucleo ispettorato del lavoro, è stato quello di vigilare sul rispetto degli obblighi connessi alla concessione dell'autorizzazione a recarsi al lavoro, garantendo l’osservanza delle norme sulla sicurezza e in materia di legislazione sociale da parte delle ditte che si sono rese disponibili ad assumere questa tipologia di dipendenti. Tra luglio e agosto, sia in città che su tutto il territorio della provincia di Catania, i carabinieri hanno controllato 150 persone ai domiciliari presso altrettante aziende che avevano offerto loro un impiego. I carabinieri della Compagnia di Randazzo hanno controllato diverse aziende attive nel settore agroalimentare di Bronte, scoprendo 11 lavoratori in nero ed elevando sanzioni per oltre 35mila euro.

Durante l'ispezione di un’azienda agroalimentare sita in Contrada Roccarello, è stato controllato un operario adranita di 39 anni, sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, che non era stato regolarizzato per tutti i periodi in cui aveva lavorato per quella stessa azienda. Pertanto per il titolare è scattata la maxi sanzione per lavoro nero pregresso dell’importo di 3.600 euro. Successivamente, dall’ispezione effettuata presso un’altra azienda agricola in Contrada Ginestrola, i carabinieri hanno accertato che su 15 operai presenti al momento in azienda, ben 10 risultavano irregolari, in quanto non risultavano mai essere stati assunti né sottoposti alla sorveglianza sanitaria. Il titolare dell’azienda è stato denunciato per omessa e gli è stata comminata la multa di oltre 25.000 euro, oltre all’emissione a suo carico di un provvedimento di sospensione dell’attività lavorativa. Infine, è stato possibile recuperare contributi previdenziali ed assistenziali per 9.800 euro.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Raffica di controlli alle aziende che danno lavoro ai detenuti sottoposti a misure alternative

CataniaToday è in caricamento