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Cronaca

Pubbliservizi, Ugl: "Gestione fallimentare, intervenga la città metropolitana"

Dopo un incontro sindacale con i vertici della società, il segretario provinciale Gangemi sottolinea le difficoltà nelle quali si trova ancora la società nonostante il nuovo management

“Le vicende legate alla Pubbliservizi, ogni giorno che passa, assomigliano sempre di più ad un grande gioco dell’oca.” Lo dichiara il segretario provinciale della federazione Igiene ambientale della Ugl, Santo Gangemi, a margine dell’inconto sindacale che si è svolto ieri, per fotografare il delicato momento che sta vivendo la società partecipata della Città metropolitana di Catania, la cui crisi sembra esser diventata irreversibile.

“Non siamo per nulla soddisfatti e per di più possiamo ritenerci delusi perché questa nuova gestione aziendale è stato fino ad ora caratterizzata da lunga una sequenza di dichiarazioni, ipotesi, rassicurazioni, cambi improvvisi di fronte, che puntualmente o sono state seccamente smentite dai fatti oppure non hanno trovato alcun fondamento nella realtà. In pratica come fare un salto in avanti e puntualmente beccare la famigerata casella di ritorno al 'via'. E’ proprio questa – prosegue il segretario – la sensazione che abbiamo provato oggi al termine dell’incontro, ancora una volta condito dalle belle parole e dall’ennesimo tentativo di togliere diritti acquisiti ai lavoratori, in assenza di un programma che ne suffragasse l’impellenza. Se è vero che, allo stato attuale, la Città metropolitana non può più sostenere il peso della partecipata per le note difficoltà a cui è andata incontro (e che noi come organizzazione sindacale avevamo anticipato diversi mesi addietro), è altrettanto vero che non si possono accettare decisioni unilaterali dell’amministratore in relazione alla sospensione degli straordinari e delle indennità variabili. Proposte che danneggiano i dipendenti, ma che in modo determinante possono pregiudicare la continuità dei servizi di manutenzione delle strade e degli edifici scolastici".

"Onestamente stamattina ci aspettavamo di conoscere il piano di rilancio la cui realizzazione è ormai divenuta una chimera, così come lo è la revisione della pianta organica, documenti fondanti dell’azione di razionalizzazione dei costi e massimizzazione delle entrate. Siamo ormai entrati in un profondo stato di agitazione a cui adesso si associa un sentimento di indignazione per questo modo di gestire la situazione da parte dell’attuale management che, con circa 400 dipendenti al suo fianco ed una pattuglia di collaboratori, da aprile ad oggi non è stato in grado di cavare un ragno dal buco! Una conduzione societaria, cui avevamo ed abbiamo di recente dato fiducia (abbiamo infatti apprezzato l’opera di dialogo con i creditori portata avanti dall’amministratore unico Ontario), che non è affatto in grado di rispondere al grave stato di emergenza in cui si trova l’azienda, né capace di garantire le più basilari architravi in materia di organizzazione interna e di rapporti con l’esterno".

"Invochiamo l’intervento della proprietà - conclude Gangemi - affinché possa da subito riportare l’ordine, magari affiancando al vertice della Pubbliservizi qualche dirigente di comprovata esperienza e di indubbia competenza, perché ormai non è più tollerabile il fatto che una società così importante continui ad esser condotta a suon di 'veline' e sterili riunioni.”

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