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Domenica, 28 Aprile 2024
Violenze in famiglia

Maltratta la compagna, picchiandola e "tenendola in ostaggio" in casa: lei fugge e scappa dai carabinieri

In più occasioni una 34enne di Belpasso sarebbe stata costretta a subire violenze fisiche e verbali dal suo ex compagno. L'uomo violento l'ha anche segregata in casa, costringendola a passare la notte su una sedia

Grazie alle indagini svolte dai arabinieri della tenenza di Mascalucia e della stazione di Belpasso a carico di un 35enne di Belpasso, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia, la Procura etnea ha richiesto ed ottenuto dal Gip l’aggravamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con quella della custodia in carcere. Il provvedimento è stato eseguito nei confronti dell'uomo dal medesimo Comando, con il supporto dei colleghi della stazione di Belpasso. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, riguardano condotte vessatorie che nel tempo sarebbero state poste in essere dal pregiudicato 35enne, in più occasioni, nei confronti della compagna 34enne, di Belpasso.

Tra il luglio ed il settembre scorsi, l'arrestato avrebbe abitualmente mortificato con umiliazioni verbali la compagna, controllandola in maniera asfissiante in ragione di una ingiustificata gelosia. Inoltre, l'avrebbe anche aggredita verbalmente a causa del suo opporsi all’attività di spaccio di droga che lui aveva intrapreso. In un contesto familiare sicuramente degradato, il 35enne avrebbe anche costretto la donna a lasciare l’abitazione con la figlia minorenne dopo averle gettato in aria i vestiti, minacciandola di morte e noncurante del fatto che lei si fosse già rivolta ai carabinieri in quanto terrorizzata per le aggressioni e i continui atteggiamenti violenti subiti, che stavano coinvolgendo anche la figlia minorenne, più volte minacciata ed intimorita.

Un'aggressione dietro l'altra

Grazie alla denuncia sporta il 15 settembre scorso dalla donna presso l’Arma di Belpasso, il compagno violento è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ad una distanza non inferiore di 300 metri dalla donna, che in quel momento, aveva accettato di essere collocata presso una struttura protetta insieme alla figlioletta. Successivamente, la vittima, probabilmente per cercare di tornare a vivere una esistenza normale, si era tuttavia allontanata dal centro antiviolenza in cui aveva trovato alloggio, prendendo in affitto un appartamento a Bronte, dove purtroppo è stata in qualche modo rintracciata dal compagno e costretta a tornare a Belpasso, presso l’abitazione coniugale. Dopo aver nuovamente subito altre aggressioni, la donna ha deciso di rifugiarsi con la piccola presso un familiare ad Aci Sant’Antonio, dove il 17 ottobre scorso, ancora una volta sarebbe stata trovata dal 35enne.

La donna segregata in casa e costretta a stare seduta su una sedia

All’apice delle sue condotte violente, l'uomo violento l’avrebbe intercettata per strada ed aggredita fisicamente davanti alla figlia e a diversi passanti, afferrandola per i capelli e trascinandola con la forza in auto per riportarla nella sua abitazione di Belpasso. In quel momento, la figlia minorenne sarebbe stata affidata dall’uomo alla nonna paterna, mentre la donna sarebbe rimasta "suo ostaggio" in casa, continuando ad essere aggredita verbalmente e fisicamente,. In una preoccupante escalation di follia, l'avrebbe anche costretta a restare seduta tutta la notte su una sedia, picchiandola ad ogni suo tentativo di fuggire da quell'inferno.

La fuga e la corsa dai carabinieri grazie ad un automobilista di passaggio

Solamente l’indomani mattina la malcapitata, estremamente provata, approfittando con coraggio di un momento di distrazione del 35enne, è riuscita ad uscire e, con l’aiuto di un automobilista di passaggio, si è recata presso il Comando Arma di Mascalucia, mettendosi così al sicuro ed accettando di essere accompagnata presso una struttura protetta insieme alla figlia. I carabinieri a quel punto, tenuto conto della gravità della situazione, in tempi strettissimi hanno trasmesso alla Procura della Repubblica i risultati dell'indagine, facendo scattare l'emissione del provvedimento di aggravamento nei confronti dell’uomo che, questa mattina, è stato arrestato e condotto presso il carcere catanese di Piazza Lanza.

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