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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Paternò

Compie il giro del mondo in due anni, il ragazzo di Paternò che ha stupito tutti

Fabio Liggeri, ventotto anni, nato a Paternò. Era questa la normale carta d'identità del giovane Fabio fino a due anni fa. Una vita ordinaria, scandita dai ritmi della quotidianità. A distanza di due anni, nel novembre del 2015, la sua esistenza è radicalmente cambiata: "Prossima tappa sarà il sud America"

Fabio Liggeri, ventotto anni, nato a Paternò. Era questa la normale carta d'identità del giovane Fabio fino a due anni fa. Una vita ordinaria, scandita dai ritmi della quotidianità e dagli studi universitari. A distanza di due anni, nel novembre del 2015, l'esistenza di Fabio Liggeri è radicalmente cambiata, tanto da non poter essere racchiusa in semplici dati anagrafici. Di anni ne ha trenta, ma negli ultimi due di vita ha deciso di girare il mondo da solo in lungo e in largo, acquisendo un'esperienza che in una semplice vita non è possibile raggiungere. CataniaToday ha deciso di intervistarlo per assaporare in poche righe la sua singolare esperienza:

Iniziamo con una domanda proiettata al futuro: quale sarà il tuo prossimo viaggio?

"Ho tante idee in testa. Vorrei girare il sud America in treno, studiare inglese in Nuova Zelanda, guidare da solo dalla California all’Alaska, fare volontariato in un villaggio africano. Sono tutte esperienze che mi auguro di riuscire a realizzare nei prossimi anni".

Raccontaci brevemente come è nata l'idea di girare il mondo. Come sei riuscito a finanziare i tuoi viaggi nel corso dei due anni?

"Per 28 lunghi anni non mi ero mai neanche interrogato su cosa ci fosse al di fuori della piccola sfera in cui vivevo. Poi, di ritorno da un comodo, piccolo viaggio in Germania mi sono reso conto per la prima volta di essere ancora padrone del mio tempo. E’ proprio il tempo la risorsa più preziosa, ma riusciamo a sprecarla inseguendo per tutta la vita, avidamente, la ricchezza materiale. Non provengo da una famiglia ricca. Ho solo avuto la grande fortuna e testardaggine, senza aiuti o raccomandazioni, partendo da zero, di rendere la mia passione il mio lavoro. Andavo al liceo quando ho creato il mio primo sito internet, era il 1999 e in quel periodo era molto più facile farsi conoscere in un mondo che in Italia era ancora nuovo e poco conosciuto. Nel corso degli anni la costanza mi ha permesso di iniziare a guadagnare qualcosina attraverso pubblicità e programmi di affiliazione e, nel 2009, ho deciso di aprire la mia ditta individuale. Ciò che faccio si svolge interamente nel mondo virtuale di internet. Negli ultimi due anni ho lavorato ai miei siti nei Cafè di mezzo mondo, sfruttando il Wi-Fi gratuito di locali e ostelli. Tutto ciò che guadagno lo spendo per me, per vivere finalmente la mia vita e viaggiare".

Quali mezzi hai utilizzato per spostarti in prevalenza?

"I miei primi viaggi li ho fatti in aereo ma, pian piano, ho capito che il vero viaggio è quello lungo, stancante, compiuto via terra e mare. Puoi essere a Pechino in una manciata di ore di volo, ma in treno hai l’opportunità di veder scorrer dal finestrino, per giorni interi, le foreste incontaminate della Siberia, fermarti nelle stazioni più sperdute e comprare cibo economico dalle anziane signore (babushke) che aspettano l’arrivo dei treni per guadagnare qualche rublo, oltrepassare le steppe mongole e il deserto del Gobi, veder cambiare i lineamenti delle persone che man mano salgono a bordo, brindare con sconosciuti bevendo Vodka e, stanco, vivere l’arrivo in un luogo così lontano come una conquista. Tutto questo ti fa capire che il bello del viaggio non è andare da qualche parte ma semplicemente andare".

Viaggiare da soli è affascinante? Utilizzando i social e la tua pagina facebook hai comunque sentito la vicinanza, pur se virtuale, di molte persone?

"Viaggiare da soli è una delle esperienze più intense che si possano vivere. Ogni sensazione, gioia o dolore che sia, è amplificata. Oggi i social network aiutano sicuramente a sentirsi meno soli, eppure non ho mai provato solitudine quando, con la mia auto, ho dormito in qualche luogo sperduto nella tundra lappone, con la compagnia di meravigliosi silenzi e aurore boreali. Le uniche volte in cui mi sono sentito solo ero in qualche grande città, tra fiumi di persone che si sforzano di ignorarsi non incrociando gli sguardi".

Il posto o i posti che hanno rapito il tuo cuore? Quante nazioni hai visitato?

"Se vogliamo quantificare numericamente, ho visitato 24 nazioni e quattro continenti negli ultimi due anni, ma questi dati lasciano il tempo che trovano: chi ha visitato Mosca può dire di aver visitato la Russia? Non credo. Amo i luoghi dove ancora la natura è padrona e scandisce la vita della gente. Questi luoghi sono soprattutto a ridosso del circolo polare artico, dove le condizioni di vita sono estreme ed è ancora possibile osservare paesaggi veramente incontaminati. Un posto speciale nel mio cuore lo occuperanno per sempre l’Islanda e la Groenlandia".

Un consiglio per chi, incuriosito dalla tua esperienza, voglia un giorno intraprenderla?

"A chi vuole intraprendere un’esperienza simile consiglio semplicemente di farlo subito, non rimandare. ll viaggio può costare molto meno di avere un telefonino di ultima generazione o l'ultimo capo di abbigliamento: basta sapersi organizzare e soprattutto avere spirito di adattamento. Oggi si può risparmiare facendo car sharing, dormire con CouchSurfing o al limite fare economia andando in ostello, conoscendo così altri viaggiatori e condividendo avventure ed esperienze. E se non avete qualcuno che parte con voi non limitatevi, andate lo stesso, da soli, e non abbiate paura".

Puoi dire di aver raggiunto grazie a questo stile di vita alternativo, anche se per alcuni momenti, la felicità?

"Non avevo mai provato certe sensazioni in modo così intenso nella mia “vita precedente”. Non so se questa sia la felicità. E, in fondo, catalogare una sensazione così fugace è davvero poco importante quando capisci che non potrai mai tornare indietro dopo aver vissuto l’intensità di una vita così strana e folle".

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